(ANSA) - PALERMO, 03 LUG - La sentenza del Tar di Catania,
non definitiva pendendo ancora il giudizio innanzi al Consiglio
di Giustizia amministrativa, ha di fatto annullato le delibere
della costituzione del Centro per la diagnosi precoce
dell'autismo e del reclutamento del personale, ponendo l'Asp di
Siracusa di fronte all'obbligo di sospendere gli operatori
reclutati e di individuare, nel contempo, soluzioni alternative
per la prosecuzione del servizio e non creare un danno
all'utenza. La sentenza ha dato luogo all'annullamento dei
provvedimenti dell'Azienda a seguito di un presunto conflitto di
interessi tra alcuni dipendenti che operano all'interno del
Centro. A precisarlo è il Dipartimento salute mentale dell'Asp
di Siracusa che confuta la notizia sulla presunta chiusura del
Centro di diagnosi precoce dell'autismo. "Contrariamente alle
notizie diffuse, in questa vicenda, l'Asp di Siracusa, ritiene
di avere agito nel rispetto assoluto delle norme e rigetta,
pertanto, le illazioni su presunte responsabilità che le
verrebbero attribuite rispetto a quanto si è verificato - si
legge in una nota dell'Azienda - Per la prosecuzione del
servizio, di fatto, attraverso l'utilizzo di personale di ruolo
assegnato prontamente al Centro, si è evitata la sospensione
delle attività che avrebbe significato l'impossibilità di
assistere i bambini in carico con una media di circa 5.000
prestazioni l'anno. Contemporaneamente sono state avviate
tempestivamente le procedure di reclutamento di nuovo personale,
nominando le commissioni di selezione che sono già al lavoro e
che si occuperanno di reperire le figure previste dalle
disposizioni assessoriali in tema di autismo. La disciplina
concorsuale impone tempi e step ineludibili che tuttavia
verranno accelerati al massimo per evitare disagio ai bambini ed
alle loro famiglie che comunque potranno fruire di una equipe
presso l'Uoc di neuropsichiatria infantile". (ANSA).