Ancora ritrovamenti al monastero
di Santa Caterina d'Alessandria, a Palermo, celati nelle sue
mura. Venerdì prossimo, giorno in cui il mondo cristiano celebra
la santa che dà il nome al monastero, alle 12 sarà inaugurato Il
tesoro nascosto del soffitto trecentesco e l'affresco
dell'Incarnazione, alla presenza, tra gli altri, di Corrado
Lorefice, arcivescovo di Palermo.
Nascosto per oltre 2 secoli, adesso tutti potranno ammirare
il tesoro grazie a una semplice App scaricabile sul cellulare,
messa a punto dal dipartimento di Architettura di Palermo, con
la supervisione del professor Fabrizio Agnello. L'esistenza di
un antico soffitto ligneo a cassettoni dipinto al di sopra della
volta della sacrestia interna, era nota alla Soprintendenza e
agli studiosi del monumento. Il manufatto è, infatti, visibile
con difficoltà all'interno di un'intercapedine. Le decorazioni
essenzialmente geometriche e vegetali sono abbellite da animali
fantastici, figure di dame e cavalieri, drôlerie e stemmi di
famiglie siciliane. La realizzazione dell'opera potrebbe
ascriversi allo stesso periodo e, forse, agli stessi autori del
soffitto ligneo dello Steri, il palazzo che attualmente ospita
il rettorato universitario.
La presenza dello stemma di Giacoma Ventimiglia, priora dal
1348 al 1353 ne confermerebbe la datazione. Sulla trave
centrale, ai lati dello stemma aragonese, sono dipinte due dame
a cavallo. Probabilmente le due fondatrici del Monastero: Palma,
moglie dell'eroe del Vespro Ruggero Mastrangelo, e la figlia
Benvenuta, vedova del conte di Santa Fiora di casa
Aldobrandeschi la cui tomba si trova ancora nel transetto destro
della Chiesa di S. Caterina.
Sempre venerdì, ma alle 8, è in programma il concerto
dell'Orchestra multietnica Quattrocanti, a cui farà seguito la
visita guidata da Nicole Oliveri, che illustrerà ai visitatori
l'iconografia del soffitto ligneo del XIV secolo e i simbolismi
dell'affresco dell'Incarnazione.
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