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Teatro: una Ifigenia fuori dagli schemi classici a Siracusa

Teatro: una Ifigenia fuori dagli schemi classici a Siracusa

Regia sobria di Jacopo Gassman, grande prova di Anna Della Rosa

PALERMO, 18 giugno 2022, 11:07

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Al Teatro Greco di Siracusa, ieri sera, per il terzo ma non ultimo spettacolo della stagione di spettacoli classici dell'Inda, quest'anno non la consueta commedia, ma "Ifigenia in Tauride" di Euripide. Ma siamo sicuri che si tratti di una tragedia? Nessuno muore, il lieto fine è assicurato, e in quasi tutte le battute si ha la sensazione che Euripide si stia divertendo, stia beffando il pubblico, dicendo che le cose non sono mai come sembrano.
    La realtà è divenuta troppo ambigua e tutto ciò che sappiamo può essere messo in discussione, sempre. Ifigenia sacrificata? Ma quando mai, è viva, fa la sacerdotessa di Artemide e abita in Tauride. Euripide sofista? No, questo sarebbe troppo, ma l'insegnamento di Protagora gli è familiare. Dunque lasciamo perdere la verità, e abbandoniamoci alla percezione. Ifigenia abita al Tempio di Artemide che l'ha salvata, sostituendola con una cerva e quella cerva ora riposa in una teca trasparente, come in un museo. Jacopo Gassmann è alla sua prima volta a Siracusa e non ha voluto osare, il suo spettacolo è sobrio, elegante, frutto di un grande studio, quel che manca è l'emozione. La traduzione è di Giorgio Ieranò invece è del tutto moderna, agile, e inciterebbe all'ironia più di quanto vediamo in scena.
    La recitazione di grande impatto lascia spazio alla rabbia di Ifigenia, un'elegantissima e brava Anna Della Rosa, travolta dall'avere perduto tutto: la famiglia, la patria, la libertà. "I greci mi hanno ucciso" e ha paura, circondata da un coro femminile in total black, che è come fosse l'emanazione della sua coscienza. Le scene di Gregorio Zurla si avvalgono anche del Visual Designer: Luca Brinchi e Daniele Spanò, che però poco influiscono sulla messa in scena, mentre bellissimi sono i costumi femminili di Gianluca Sbicca, gli uomini in tenuta mimetica. Ivan Alovisio e Massimo Nicolini sono Oreste e Pilade, a loro agio in una prova non certo facile. Toante, re della Tauride che verrà beffato dal piano arguto dei due fratelli è Stefano Santospago, un re quasi affascinato dalla bella figlia di Agamennone, fiducioso, sereno, un bel Toante. Repliche fino al 4 luglio.
   

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