La guardia di finanza e la polizia
di Stato hanno eseguito un decreto di confisca di beni, per un
valore stimato di tre milioni di euro, del tribunale di Trapani
nei confronti di Pietro Centonze, 51 anni. "Il curriculum
criminale di Centonze - scrivono gli investigatori - è
caratterizzato da numerosi e significativi contributi
finalizzati ad agevolare Cosa nostra, come il favoreggiamento
alla latitanza dei fratelli Giacomo e Tommaso Amato, mafiosi
della famiglia di Marsala, e l'aver fatto da prestanome
nell'impresa "Caffé del Franco di Centonze Pietro e Lombardo
Francesco s.n.c." svolto sempre nell'interesse della famiglia
mafiosa di Marsala, per cui è stato condannato a 2 anni e 6 mesi
di reclusione". L'uomo è stato assolto per il duplice omicidio
dei tunisini Alì Essid e di Rafik El Mabrouk, avvenuto il 3
giugno 2015 a Marsala.
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