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Truffa nei corsi di formazione, sequestro beni a Palermo

Truffa nei corsi di formazione, sequestro beni a Palermo

Indagine Cc su Ente, irregolarità per oltre 193mila euro

PALERMO, 14 luglio 2020, 08:05

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Avrebbero messo in atto una truffa nella gestione dei corsi di formazione. I carabinieri del nucleo operativo del gruppo tutela lavoro di Palermo hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo d'urgenza di beni per un valotre di oltre 193 mila euro, nei confronti di due persone, marito e moglie, accusati di truffa aggravata, in relazione alle modalità di gestione dei corsi di un ente di formazione professionale, L'indagine risale al novembre 2018, quando i militari eseguirono un accesso ispettivo presso l'ente, che opera a Palermo, riscontrando una serie di irregolarità amministrative in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro e comminando sanzioni per circa 3.000 euro. Dopo nuovi accertamenti sulla documentazione sequestrata è emerso che l'associazione, accreditata presso il competente Dipartimento della Regione, aveva ricevuto finanziamenti per circa 2,5 mln di euro a partire dal 2011. Di tali provvidenze avrebbe potuto beneficiare rispettando una serie di condizioni: la effettiva partecipazione del frequentatore di un corso alla quota minima di ore di formazione previste; dell'intero percorso formativo e superamento della prova finale e infine la conclusione del percorso formativo da parte di un numero di allievi non inferiore a quello previsto dai bandi. I militari avrebbero accertato che il computo delle spese non sarebbe stato "reale" ma parametrato alla "qualità" del servizio reso e con l'obbligo di restituzione delle somme laddove venissero attuate "economie di gestione". Il Presidente dell'associazione avrebbe sovra fatturato i costi di gestione di alcuni corsi di formazione (come l'affitto dei locali e il noleggio delle attrezzature) con la complicità di un'altra società appositamente costituita, ove compare, come socio accomandatario, la moglie. L'illecito guadagno è stato adesso oggetto di sequestro per equivalente.
   
   

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