di Alessandro Ricupero
"Finchè vivi sii gioioso, non
rattristarti mai oltre misura: la vita dura poco e il Tempo
esige il suo tributo". I versi di Sicilo (I sec d.C - II sec.
D.C.) aprono e chiudono l'Isola della Luce, cantata per soli,
coro e orchestra che ieri sera ha inaugurato la stagione post
Covid al teatro greco di Siracusa dell'Istituto nazionale del
dramma antico. Al maestro Nicola Piovani, che replica stasera,
il compito di aprire l'iniziativa "Per voci sole" che la
Fondazione Inda ha pensato per ripartire dopo l'emergenza
sanitaria. Una stagione dedicata a Calogero Rizzuto, direttore
del parco archeologico della Neapolis, deceduto nel periodo
dell'emergenza sanitaria, alla sua collaboratrice Silvana
Ruggero, e a tutte le vittime del Covid 19.
La visione è capovolta: solo 480 sedie sono posizionate sul
palcoscenico. Guardano l'antica cavea, suggestiva, bellissima.
Sui gradoni in pietra i 12 coristi. Su un piccolo palco trovano
posto i 20 musicisti. Dirige il maestro Piovani che sembra quasi
tenere per mano a sinistra una bravissima Tosca, che già da
tempo ha scelto il teatro piuttosto che i grandi palchi
musicali, e a destra una giovane Maria Rita Combatelli, soprano.
Due individualità che il maestro Piovani a volte fonde,
regalando magiche emozioni. Lateralmente dentro la scena, ma
distaccato, Massimo Popolizio interpreta i versi che narrano di
luce e buio: "darkness .. darkness…" nei versi di Vincenzo
Cerami e di George Gordon Byron "darkness in the eternal space"
(oscurità nello spazio eterno)."L'Isola della luce narra del
conflitto tra luce e tenebre, un conflitto eterno. In questo
conflitto dobbiamo sempre cercare di sapere da che parte stare:
dalla parte della luce e della vita" ha esordito il maestro
Nicola Piovani dedicando il lavoro di musicisti al maestro Ennio
Morricone, recentemente scomparso, suo grande amico.ossa
ritornare a diventare l'agorà.
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