La Guardia di Finanza di Messina
ha eseguito stamani un'ordinanza di applicazione di misure
cautelari emessa dal Tribunale di Palermo su richiesta della
Procura della Repubblica del capoluogo siciliano, nei confronti
di quattro persone accusate di impiego di fondi provenienti dai
reati di riciclaggio, truffa, appropriazione indebita ed
esercizio abusivo di attività di intermediazione finanziaria.
L'uomo indicato dagli investigatori come il "cervello"
dell'organizzazione, Prospero Lombardo,è ai domiciliari, emessi
per altre persone anche un divieto di dimora nei comuni di Brolo
e di Palermo e due obblighi di dimora a Palermo e Messina. Si
tratta di un nuova ordinanza nei confronti delle quattro persone
già raggiunte da un altro provvedimento per associazione a
delinquere e reimpiego di proventi illeciti. L'operazione
denominata 'Affari sporchi 2 'costituisce il seguito di quella
di appena dieci giorni fa, che ha consentito di sgominare
un'organizzazione criminale capeggiata da Prospero Lombardo, ex
dipendente di una filiale messinese di un noto Istituto
bancario. L'inchiesta odierna nasce dalla trasmissione degli
atti dalla Procura di Patti a quella di Palermo, disposta dal
Gip di Patti, che su tale segmento di indagini si è dichiarato
incompetente. Dalle indagini è emerso che Lombardo aveva
raccolto ingenti somme da ignari clienti, per oltre 2 milioni di
euro, per poi riciclarli, sfruttando una serie di società
operanti nel settore della mediazione creditizia ed altre
società "cartiere", che servivano solo all'emissione di false
fatturazioni. Eseguito anche un sequestro preventivo di oltre
77 mila euro.
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