La condivisione di protocolli
terapeutici già in uso a Wuhan, in Cina, nella lotta al
Coronavirus, che possono essere utilizzati come percorsi
terapeutici e di prevenzione anche negli ospedali italiani. Una
videoconferenza da Palermo per un incontro medico scientifico,
presieduto dal professor Peng Zhiyong, direttore del reparto di
terapia intensiva dell'ospedale 'Zhongnan' dell'università di
Wuhan, si è svolto in mattinata con medici e sanitari delle
strutture dei Fatebenefratelli in Italia, gli ospedali 'Buccheri
La Ferla' di Palermo, il 'San Pietro' di Roma, il 'Sacro Cuore'
di Benevento e il 'Buon Consiglio' di Napoli. La collaborazione
all'Italia è stata proposta dalla società YiBaiJian Sino-Italian
Innovation Center, di Tianjing, ed ha ottenuto l'adesione dal
governo della Provincia di Hubei. La società donerà 20.000
mascherine monouso al comune di Palermo e 5.000 kit diagnostici
all'ospedale Buccheri La Ferla. Il confronto è stato coordinato
dal medico Mauro Ainzu, della società cinese promotrice, con la
partecipazione anche del sindaco Leoluca Orlando e del direttore
generale dei Fatebenefratelli, fra Pietro Cicinelli.
Nel corso dell'incontro i medici di Wuhan hanno più volte
sottolineato come nella realizzazione dei quattro ospedali
mobili, costruiti per l'emergenza sanitaria con un totale di
5.400 posti letto dedicati, sia stata posta molta attenzione nel
creare ambienti sicuri per separare il personale sanitario dai
pazienti, con l'obiettivo di proteggere sia gli uni che gli
altri. "La collaborazione - dice Gianpiero Seroni, direttore
sanitario del 'Buccheri La Ferla' - ci consente di acquisire
conoscenze ed esperienze che torneranno utili ai nostri
operatori sanitari per un approccio più sicuro ed efficace con i
pazienti".
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