(ANSA) - PORTO TORRES (SASSARI), 20 GEN - Alimentare
elettricamente le navi in sosta attraverso una connessione via
cavo proveniente dalla banchina, evitando l'emissione di CO2 da
parte delle grandi imbarcazioni. E' l'idea contenuta nello
studio di fattibilità per l'introduzione del cold ironing e
dell'on shore power supply nello scalo traghetti e crociere di
Porto Torres. "Sarà la prima in Sardegna a seguire la via di
nuove tecnologie per dare impulso allo sviluppo portuale in
ottica sostenibile", ha detto il sindaco, Sean Wheeler.
Lo studio commissionato da Ep Produzione, che gestisce la
centrale termoelettrica di Fiumesanto, è stato realizzato dalla
società Galileo Engineering ed è stato messo a disposizione di
Comune e Autorità portuale. L'idea è di alimentare le quattro
banchine attraverso linee sottomarine o terrestri che le rendano
operativamente indipendenti. A fronte di 3mila Mwh di energia
erogata in banchina, ci sarà, secondo lo studio, un risparmio
annuo di 1.285 tonnellate di CO2. Per l'impianto, inclusa la
progettazione e i diversi oneri, è stimato un costo di 2,5
milioni di euro. Per la gestione e l'ammortamento
dell'investimento si stima un costo di 1milione e 100mila euro,
a fronte di un incremento occupazionale di almeno 18 unità.
"Ci proiettiamo nel futuro, il destino è l'elettrificazione
dei porti - ha spiegato il sindaco - ora lo sottoporrò
all'attenzione di Regione e Port Authority, credo che debba
essere sostenuto e finanziato".
I deputati Paola Deiana e Nardo Marino del M5S, che hanno
presenziato alla presentazione dello studio, hanno annunciato la
volontà di fare tutti i passi necessari per sostenere il
progetto e farne un modello applicabile anche negli altri scali
sardi.
A Porto Torres attaccano ogni anno 1300 imbarcazioni, cui nel
2019 si sono aggiunte 34 navi da crociera, che restano
ormeggiate per migliaia di ore.(ANSA).