(ANSA) - CAGLIARI, 03 AGO - Test sierologici anti Covid 19
per tutti. O per il maggior numero possibile di persone. Con
l'obiettivo di arrivare a quota 40mila entro l'autunno. Priorità
a chi ha particolari patologie, ma anche a chi, soprattutto per
motivo di lavoro, è giornalmente a stretto contatto con decine
di persone, dai commessi ai medici, passando per le forze
dell'ordine. Si parte dall'area metropolitana di Cagliari: test
volontari e gratutiti all'ospedale militare, al Brotzu e al
Policlinico e team misti tra medici e infermieri della Sanità
militare e quelli del servizio pubblico. Per gli ospedali
basterà la prescrizione medica. E a settembre anche strutture
mobili dell'Esercito. È quanto previsto dal progetto nato dalla
collaborazione tra Regione Sardegna, ministero della Difesa, la
rete di solidarietà Ad Adiuvandum, presentato a Cagliari, nella
sede del comando militare Esercito della Sardegna, presenti
l'assessore della Sanità, Mario Nieddu, e il sottosegretario
alla Difesa, Giulio Calvisi.
"Abbiamo aderito al progetto, come già accaduto a Sassari
nella Fase 1, mettendo a disposizione sia i medici e infermieri
sia il suppoprto logistico - osserva l'esponente del Governo -
Al di là dell'indagine epidemiologica sulla diffusione del
contagio che ahimè è sempre attuale, c'è anche un aspetto
sociale visto che questo progetto di rivolge ad alcune categorie
in prima linea durante il lockdown come medici , forse
dell'ordine, commesse, farmacisti e quanti hanno assicurato i
servizi in quel periodo di chiusura". "Grazie a una raccolta
fondi, con il coinvolgimento della società civile, puntiamo a
realizzare uno screening di massa - annuncia l'assessore - con
decine di migliaia di test che ci consentiranno di tracciare in
modo sempre più preciso la circolazione virale sul nostro
territorio. Un'indagine fondamentale per capire come si è
diffuso il Covid-19 in Sardegna, verificare in che modo e quali
misure anti-contagio hanno funzionato meglio e prepararci a
un'eventuale recrudescenza della pandemia con strumenti di
contrasto sempre più efficaci". "Fare il test - sottolinea Maria
Antonietta Mongiu, della rete Ad Adiuvandum - è un atto d'amore
per sè, per la propria famiglia, per la Sardegna". (ANSA).