È una vera e propria doccia
fredda per il territorio del nord ovest Sardegna: la crisi della
Nobento con la richiesta di cassa integrazione per i 300
dipendenti arriva al mondo politico. La situazione economica
dell'azienda di Alghero, diventata leader in pochi anni nel
settore dei serramenti, con lo sguardo fisso all'innovazione e
alla formazione dei giovani, è al centro dell'interrogazione
presentata dal gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale,
primo firmatario Gianfranco Satta, vice presidente della
commissione Attività produttive.
Satta chiede al presidente Solinas e all'assessora del Lavoro
Lai, "se non ritengano doveroso sostenere le istanze della
Nobento presso il ministero, in modo da tutelare i lavoratori e
scongiurare quello che potrebbe rivelarsi una vera e propria
bomba sociale per il territorio del nord-ovest della Sardegna".
La richiesta di cigs al ministero è stata avanzata il primo
agosto e bocciata dal governo, ora è pronta a essere
ripresentata per settembre.
I sindacati parlano di vera e propria "bomba sociale pronta a
esplodere nel territorio: vogliono chiedere la cigs per 24 mesi
e non più per 12". La Nobento replica e annuncia: "Con un piano
di rilancio l'azienda si sta preparando a diventare ancora più
competitiva sul mercato attraverso un nuovo piano di
riorganizzazione aziendale - scrivono i vertici in una nota -,
necessario per affrontare le nuove sfide che si presentano in
ragione delle mutate condizioni di mercato".
In particolare, l'industria di Alghero fa sapere di aver
ottenuto "un investimento di fondi privati pari a circa venti
milioni di euro con cui verranno installate nuove tecnologie
produttive. I tecnici sono già al lavoro e nei prossimi giorni
si procederà allo smantellamento delle vecchie linee produttive
per fare spazio alle nuove macchine altamente performanti".
Resta la preoccupazione del consigliere dei progressisti: "Il
fatto che l'azienda abbia illustrato un nuovo piano industriale
è certamente una buona notizia per il prossimo futuro - scrive
Satta nell'interrogazione -, ma oggi è necessario mettere in
sicurezza centinaia di persone che altrimenti si troverebbero
sulla strada da un giorno all'altro". Per l'esponente
dell'opposizione "ora, è dovere della politica sarda sostenere
le aziende locali che vogliono correre ai ripari per continuare
a essere competitive sul mercato rispetto alle nuove condizioni
e necessità, garantendo in primo luogo la salvaguardia del
lavoro e la stabilità economica di centinaia di famiglie".
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