La crisi Lega-Psd'Az è rientrata.
Al termine di una direzione nazionale del partito durata circa
quattro ore, il segretario sardista e presidente della Regione
Christian Solinas ha confermato la partecipazione dei Quattro
mori assieme alla Lega dentro le liste proporzionali per Camera
e Senato. Primo in lista per Palazzo Madama correrà, dunque, il
senatore uscente Carlo Doria.
L'alleanza era a rischio strappo perché venerdì scorso, a
Olbia, il leader della Lega Matteo Salvini aveva precisato che
nell'unico collegio riservato alla Lega sarebbe stato in gara un
leghista, così come in prima posizione nel listino proporzionale
per la Camera. Una soluzione non gradita al Psd'Az che fino
all'ultimo ha avuto la tentazione di presentarsi da solo alle
politiche del 25 settembre. Non lo farà perché, ha spiegato
Solinas, "il partito oggi è la guida della maggioranza di
Governo in Regione, in un quadro di centrodestra, e deve
garantire che il centrodestra possa affermarsi in Sardegna anche
in queste elezioni". Per questo, ha aggiunto, "eventuali altre
soluzioni avrebbero messo a rischio collegi uninominali e una
vittoria complessiva che noi con senso di responsabilità
vogliamo invece garantire alla coalizione". Poi, "abbiamo sempre
cercato di distinguere le elezioni politiche da quelle
regionali, ma in questo momento storico i sardi non avrebbero
compreso la rottura di una coalizione che governa la Sardegna".
Il presidente pone comunque una serie di condizioni di
carattere programmatico: "La direzione nazionale mi ha dato
mandato di trattare con Matteo Salvini il recepimento di cinque
punti di interesse della Sardegna che la Lega dovrà impegnarsi a
portare dentro l'agenda di Governo all'indomani della battaglia
elettorale". Ecco le cinque richieste: l'inserimento del
riconoscimento della lingua sarda nello Statuto sardo, lo studio
di una fiscalità di vantaggio ad hoc per l'Isola, la
ricontrattazione con Bruxelles del regolamento sulla continuità
territoriale, l'abbattimento dei costi energetici per cittadini
e imprese, equiparazione della Sardegna alla Sicilia in termini
di regionalizzazione delle sovrintendenze e del demanio
marittimo.
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