Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Superlega: Giulini, così uccidono calcio e nostri sogni

Superlega

Superlega: Giulini, così uccidono calcio e nostri sogni

Presidente Cagliari, "non ci sono tifosi unti dal Signore"

CAGLIARI, 20 aprile 2021, 19:09

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Così uccidono il calcio e i nostri sogni". È il titolo della lettera pubblicata dal presidente del Cagliari Tommaso Giulini, che si schiera apertamente contro la nascita della Superlega. Lo sfogo parte con una citazione di Febbre a 90, il libro di Nick Hornby che raccontava la passione per il calcio di un tifoso dell'Arsenal.
    Un passaggio rivisitato in chiave Cagliari. "Il calcio ha significato troppo per me e continua a significare troppe cose.
    Dopo un po' ti si mescola tutto nella testa e non riesci a capire se la vita è una merda perché il Cagliari non sta facendo bene o viceversa. Sono andato a vedere troppe partite, ho speso troppi soldi, mi sono incazzato per il Cagliari quando avrei dovuto incazzarmi per altre cose, ho preteso troppo dalla gente che amo. Ok va bene tutto...ma non lo so, forse è qualcosa che non puoi capire finché non ci sei dentro. Come fai a capire quando mancano quattro minuti alla fine e stai 3 a 2 per i tuoi avversari in una partita decisiva e ti guardi intorno e vedi tante facce stravolte, tirate per la paura, la speranza, la tensione, tutti completamente persi senza nient'altro per la testa...e poi succede qualcosa di magico, il fischio dell'arbitro e tutti che impazziscono".
    Poi la riflessione: "Il calcio è questo, si vince e assai più spesso si perde. Ci sta. Ma senza il sogno di ogni singolo tifoso il calcio non ha senso. Non ci sono tifosi unti dal Signore, perché tutti sono accomunati da un'unica voglia immensa di sognare. Questa Terra, fiera e dignitosa, mi ha insegnato che non bisogna mai rassegnarsi e che bisogna sempre ricominciare a sognare. Puoi perdere ma non smettere di sognare fino a che quella palla continua a rotolare. Ora si vuole fermare quella palla e tutti i sogni che si porta dietro. Anche i sogni di chi fa impresa, e non finanza, di chi rischia di suo perché ha la stessa passione di un bambino che vede rotolare quel pallone.
    Non so se sarà la fine del calcio, di sicuro sarebbe la fine del calcio che mi ha fatto innamorare e decidere di fare pazzie.
    Quello che mi ha spinto a mettermi in gioco, a vivere momenti belli e meno belli, a soffrire per non riuscire a ripagare il sentimento della nostra gente, dei tanti tifosi che sognano insieme a me, a provarci sempre e comunque. Proprio loro, i tifosi. Perché se non ci fossero loro a chi fregherebbe niente del calcio?".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza