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Sardegna da Covid free a sorvegliata speciale

Solinas, avrei voluto tamponi per i turisti

Sardegna da Covid free a sorvegliata speciale dopo l'impennata di casi nel nord dell'Isola in pieno agosto. Prima la festa-cluster in un locale di Porto Rotondo, poi il focolaio nel resort di Santo Stefano, nell'arcipelago di La Maddalena, con 26 positivi su 470 tra turisti e personale, hanno fatto puntare il faro sull'intera la Regione, dove ieri sono stati registrati complessivamente 37 nuovi contagi, valore al quale non si assisteva da metà aprile, in pieno lockdown. A questo si aggiunge l'allarme per la diffusione del contagio dai migranti algerini arrivati in massa nelle ultime settimane sulle coste del sud Sardegna (25 casi nel Cpa di Monastir) e l'aumentodei positivi tra i giocatori di serie A che hanno trascorso la vacanze in Costa Smeralda. Una situazione che Roma sta monitorando con attenzione e che potrebbe portare, secondo indiscrizioni giornalistiche non confermate, anche a un lockdown totale con la Sardegna chiusa al resto d'Italia. Un'ipotesi respinta con forza da tutto il centrodestra, che ora attacca il governo per non aver ascoltato il presidente Solinas quando chiedeva tamponi per tutti i turisti in arrivo nell'Isola.

SOLINAS, VOLEVO TAMPONI PER TURISTI - La Sardegna "non ha mai avuto una circolazione virale autoctona. Tutti i casi sono di importazione o di ritorno, persone già positive testate una volta giunte in Sardegna o sardi infettati durante le vacanze all'estero. Dai dati ufficiali il numero maggiore dei casi si registra comunque in altre regioni del Paese e il nostro sistema sanitario sta gestendo in modo ordinato e tempestivo la situazione". Lo dice il Presidente della Regione Christian Solinas, in un'intervista al Corriere della Sera.

"Se il governo avesse accolto il modello che avevo proposto già mesi fa per accompagnare l'ingresso sull'isola di ciascun passeggero con un certificato che attestasse l'esito negativo del tampone - spiega - oggi non ci sarebbe la recrudescenza del virus". Allora "tutti mi vennero contro, contestando l'incostituzionalità, l'impossibilità o la scarsa attendibilità della mia proposta, salvo poi riproporla oggi con colpevole ritardo per tutta l'Italia". Ha prevalso "la linea del governo e di alcune regioni di una riapertura senza controlli. Se poi vogliamo analizzare i numeri, i presunti contagi in discoteca sono una minima parte rispetto al complesso dei positivi - sottolinea -. Abbiamo una ventina di clandestini algerini che non vengono rimpatriati e scappano dai centri d'accoglienza; abbiamo turisti spagnoli, croati e francesi che sono potuti entrare senza controlli grazie alle precedenti scelte del governo".

PAIS, NOI UNTORI E' UN INSULTO - "Oltre il danno anche la beffa. Siamo al teatro dell'assurdo! Abbiamo cercato per mesi di proteggere l'isola e la sua economia e oggi ci accusano di contagiare mezza Italia". Così il presidente del Consiglio regionale Michele Pais commenta l'ipotesi avanzata da alcuni media di un paventato lockdown in Sardegna. "Passare da untori è un oltraggio alle nostre richieste di screening efficaci e non la mera misurazione della temperatura corporea che fino ad ora si è utilizzata come metro di valutazione per il diffondersi dell'emergenza - aggiunge - Ci sentiamo insultati come cittadini italiani e come popolo sardo e pretendiamo delle scuse".

"Era il mese di maggio quando il Presidente della Regione aveva prospettato i test in entrata alla Sardegna che il governo aveva bocciato come incostituzionali, salvo riproporli ora che la curva nel resto d'Europa riprende a salire. Noi abbiamo sempre e solo chiesto che il sacrificio che i sardi hanno fatto in questi mesi non fosse vanificato - continua Pais - Il governo anche stavolta arriva in ritardo nelle soluzioni, così come quando il governatore Solinas aveva chiesto di poter chiudere porti e aeroporti per proteggere l'Isola e non, badate bene, per puro campanilismo ma per le difficoltà di gestione sanitaria e infrastrutturali delle nostra regione. Anche in quell'occasione il governo centrale rispose con un secco No per poi chiudere tutto dieci giorni dopo a contagi ed esodo già avvenuti".

"Vivere su un'isola porta con sé la necessità di una protezione ulteriore che lo stato centrale non percepisce e non per mancanza di volontà ma di sensibilità e distanza fisica - conclude il presidente dell'assemblea aarda - Come isola abbiamo necessità di più attenzioni e queste oltre ad esserci negate ci vengono pure proibite quando ci organizziamo per prenderci cura da soli della nostra terra".

DEIDDA (FDI), CHIUDERE SARDEGNA? GOVERNO INCAPACE - "Era il 21 maggio quando noi di Fratelli d'Italia, insieme al Presidente Solinas, chiedevamo di poter effettuare dei semplicissimi test salivari, a costo della Regione, per chiunque volesse approdare sull'Isola. All'epoca venimmo tacciati di razzismo e follia da esponenti del Governo e dal Sindaco di Milano, Giuseppe Sala". Lo afferma Salvatore Deidda, Deputato di FdI. "Oggi, su 'Il Corriere della Sera', apprendiamo la notizia che il Governo pare stia ipotizzando la chiusura dell'Isola per eccesso di contagi. Sono degli emeriti incapaci, questa ne é la chiara dimostrazione", conclude il deputato sardo.

GIAGONI (LEGA), SARDEGNA NON E' L'UNTRICE D'ITALIA - "Tacciare la Sardegna e i sardi di essere gli untori d'Italia è l'ennesima vergogna di chi piuttosto che fare corretta informazione mira a screditare un intero popolo". Lo dice il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Dario Giagoni, in merito a un paventato lockdown per l'Isola. "La nostra isola ha cercato di tutelarsi chiedendo maggiori controlli per gli ingressi, ed è stata additata come razzista, la nostra isola è stata la prima a mettere in campo l'app che garantisse tracciabilità di visitatori e turisti, i casi rilevati in Sardegna non sono autoctoni ma d'importazione; nonostante questo hanno deciso di esporci alla pubblica gogna in barba all'immagine della nostra terra che abbiamo con fatica cercato di costruire - aggiunge - La Regione Sardegna ha cercato di mettere in campo tutti gli strumenti utili per proteggere sardi e visitatori ma è stata bloccata, i responsabili di ciò che sta succedendo sono dunque da ricercare altrove non di certo a Cagliari. Non ci stiamo ad essere denigrati a livello nazionale in questo modo, ci opporremo con forza a questi atteggiamenti vergognosi".

MULA (PSD'AZ), SARDEGNA LASCIATA SOLA DAL GOVERNO - "Un Governo che non muove un dito per impedire gli sbarchi dei clandestini, molti dei quali positivi al covid, e che si mostra incapace di affrontare l'emergenza sanitaria, tutta sulle spalle della Regione Sarda. Oggi come in passato la Sardegna viene lasciata sola dal Governo nazionale, che prima ha bocciato l'unica soluzione possibile per prevenire i problemi, e poi non è in grado di indicare alcun rimedio alternativo". Così il capogruppo Sardista Franco Mula interviene sulle polemiche su una paventata chiusura dell'Isola "Il sistema sanitario sardo, interamente sostenuto dal bilancio regionale in base a scelte scellerate operate nel passato dalla sinistra - attacca - ha dimostrato di reggere l'impatto sia nella gestione ordinaria che in quella straordinaria dell'emergenza, come attesta l'approvazione, da parte del Governo, del piano predisposto dalla Giunta.

Quando, mesi fa, il presidente Christian Solinas propose che i passeggeri diretti in Sardegna si sottoponessero preventivamente ad un test che ne comprovasse la negatività, fu duramente criticato da molti esponenti di quello stesso Governo che oggi cerca affannosamente di percorrere quella medesima strada, con difficoltà e dubbi risultati - aggiunge - È chiaro a tutti che, tranne in rarissimi casi, gli attuali contagi non sono autoctoni ma importati". Secondo Mula "parlare o scrivere di un 'problema Sardegna' è falso e strumentale, tipica espressione di una sinistra ipocrita e incapace. Con il sistema di controllo preventivo ipotizzato dal Presidente Solinas, i contagi riconducibili ai casi più eclatanti riportati dalle cronache di questi giorni sarebbero stati zero, in quanto i turisti risultati positivi sarebbero dovuti entrare in Sardegna con il tampone già eseguito e non sarebbero quindi potuti arrivare nell'Isola nè causarvi focolai di contagio".

CAPPELLACCI, CHIUDERE LA SARDEGNA? NO IL GOVERNO - "Altro che chiudere la Sardegna, bisogna chiudere l'esperienza fallimentare del Governo Conte. Il virus qui era quasi azzerato e tutti i casi sono di importazione. Dipingere la Sardegna come un lazzaretto significa capovolgere la realtà e nascondere le pesanti responsabilità del Governo". E' quanto afferma Ugo Cappellacci, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia. "Conte e compagni a marzo si rifiutarono di chiudere gli scali, come chiedevamo per limitare al massimo la diffusione del virus in Sardegna. Dopo il lockdown - aggiunge il parlamentare sardo - hanno respinto l'idea del passaporto sanitario e dei test alla partenza per poi rispolverarla tardivamente. Intanto hanno lasciato che nella nostra terra arrivassero centinaia di clandestini dall'Algeria e che scorrazzassero liberamente in barba alle norme sulla quarantena.

Si parla di ben 25 clandestini positivi al virus nel solo centro di Monastir. Anziché rimpatriarli, li stanno sparpagliando per la Sardegna, in edifici situati nei centri abitati. A tutto questo si somma la totale inconcludenza del ministro Azzolina sull'imminente apertura delle scuole. La Sardegna ha fatto e sta facendo la sua parte per uscire dall'incubo della pandemia, con sacrifici enormi. Non accetteremo che la nostra vita sia nuovamente sconvolta dalla linea contraddittoria, pericolosa di un Governo incapace e irresponsabile. Ora 'restate a casa' lo diciamo noi a Conte e alla sua scalcinata compagnia rossogialla".

MURA (PD), CHIUSURA SARDEGNA INFONDATA - "Da stamane stiamo assistendo a un susseguirsi di dichiarazioni di esponenti del centrodestra sardo su una fantomatica chiusura della Sardegna per Covid. Niente di più infondato. I focolai in Regione sono sotto controllo, come ci dice la stessa ATS, e il Governo non solo non ha mai dichiarato di volere chiudere la Sardegna ma sta lavorando perché scuole e tutti gli altri spazi di socialità ancora chiusi riaprano al più presto e in sicurezza". Lo afferma la deputata del Pd, Romina Mura, in merito a notizie giornalistiche su un paventato lockdown mell'isola.

"E' davvero incomprensibile l'atteggiamento della maggioranza sardo-leghista che governa la Regione. Diffonde il panico e 'pesta l'acqua nel mortaio', anziché occuparsi dei problemi della Sardegna - attacca l'esponente della maggioranza di Governo - Si attaccano a tutto pur di distogliere l'attenzione dei sardi dalla inconsistenza di oltre un anno e mezzo di governo e dai provvedimenti confusi e contraddittori che adottano, per poi rinnegarli senza alcun pudore. Ricordo che gli unici assembramenti che hanno favorito il contagio in Sardegna sono stati autorizzati dalla Giunta Solinas, non certo dal Governo che, insieme ai Sindaci, è intervenuto chiudendo le discoteche quando la soglia dei contagi ha ripreso a salire".

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