Si allungano ancora i tempi per
le domande di concessione per il Porto canale di Cagliari dopo
l'addio di Cict. Le richieste - questa la decisione
dell'Authority - possono essere presentate sino al 31 agosto. Lo
slittamento è legato innanzitutto alla emergenza sanitaria in
corso: alcuni operatori interessati hanno sollecitato
un'ulteriore estensione dei tempi per approfondimenti tecnici.
E, aspetto non secondario, ci sono state difficoltà nei
collegamenti con l'isola per l'effettuazione dei necessari
sopralluoghi. C'è poi la richiesta dei sindacato di un nuovo
tavolo interministeriale urgente sulla crisi del Porto
industriale.
Invariato il contenuto del bando. A partire dall'oggetto
della concessione: 1.600 metri lineari di banchina, con
possibilità di allungamento così come previsto all'interno del
Piano regolatore, 16 metri di fondale e quasi 400 mila quadri di
piazzale, sul quale sono presenti 6 cabine elettriche, 3
fabbricati destinati ad uffici, mensa, spogliatoi, depositi
attrezzature. Immutati anche i contenuti del pacchetto
insediativo: collegamento alla Zona economica speciale di oltre
1.600 ettari; Zona franca doganale interclusa, vicinanza al
servizio di bunkeraggio navale operato dalla Saras.
"La situazione contingente, ancora estremamente limitante per
gli spostamenti da e verso l'Italia e l'estero, il conseguente
rischio di esclusione di potenziali soggetti interessati alla
call internazionale, unita alle richieste delle organizzazioni
sindacali e, non ultime, alle indicazioni prudenziali del tavolo
interministeriale di ieri, ci spingono - spiega Massimo Deiana,
presidente dell'AdSP del Mare di Sardegna - a riconsiderare
ancora la scadenza per la presentazione delle proposte. Il mio
augurio è che il 31 agosto possa chiudersi positivamente questa
prima fase e procedere con il riavvio definitivo
dell'operatività del terminal container di Cagliari".
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