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Fase 2: da oggi riaprono parrucchieri e negozi

Nuova ordinanza del presidente della Regione

DI ROBERTA CELOT

Si rialzano le saracinesche dei negozi di abbigliamento, calzature e gioiellerie, dei parrucchieri e dei centri estetici: la Sardegna batte tutti sul tempo e già da oggi riparte. In tutta l'Isola, e non più a macchia di leopardo, grazie all'ordinanza firmata ieri a tarda notte dal governatore di centrodestra, Christian Solinas, la stragrande maggioranza delle attività viene autorizzata alla riapertura. E da lunedì 18, con un nuovo provvedimento annunciato dal presidente della Regione, ritornano in pista tutte le altre categorie, a partire dai bar e ristoranti. Non solo: per spostarsi in tutto il territorio regionale, sempre dal 18, non servirà più nemmeno l'autocertificazione.

A dire il vero, negozi e servizi alla persona, in base a un'ordinanza datata 2 maggio, avrebbero potuto ripartire già da lunedì 11 nei Comuni con indice di trasmissione del contagio R(t) inferiore a 0,5. Ma la mappa incompleta fornita allora dalla Regione, aveva spinto molti sindaci alla prudenza: di fatto in molti centri nessuno aveva riaperto. Ora Solinas si è assunto in prima persona la responsabilità delle riaperture. Preso atto delle incertezze e dei dubbi interpretativi manifestati da alcuni primi cittadini, e considerato che il valore l'R(t) a livello regionale è di 0,48, ho ritenuto necessario assumere direttamente l'iniziativa per la ripartenza", chiarisce il governatore. Precisando poi, che, "ad ogni modo, i sindaci che anche oggi dovessero valutare di tenere chiuso per tutelare la salute pubblica del territorio, possono farlo".

Tuttavia, questa "assunzione di responsabilità" da parte di Solinas sta innescando una nuova polemica con i sindaci, dopo le proteste per aver scaricato su di loro l'onere delle riapertura con l'ordinanza dell'11. "Non ci si può sostituire al sindaco - attacca in un post il primo cittadino di Nughedu San Nicolò (Oristano), Francesco Mura, di Fdi, stessa maggioranza che sostiene la Giunta Solinas - per farlo ci si deve mettere esattamente nei suoi panni". Netto il commento, sempre sui social, del presidente dell'Anci Sardegna Emiliano Deiana. "Nessuno mi ha sentito dividere il mondo in 'sindaci buoni' e 'sindaci cattivi', loro infatti hanno agito dentro un sistema di 'guerra' per interposta persona fra Stato e Regione per una settimana di differenza sulla parziale riapertura delle attività dopo la serrata di marzo. I sindaci e i comuni erano (e sono) l'anello debole di tutta la catena e su di loro si è scaricata una responsabilità impropria in un momento delicato come quello della ripartenza".

Quanto all'ultima ordinanza regionale, Deiana ne apprezza lo spirito e i contenuti ma invita tutti a concentrarsi affinchè le misure e gli aiuti promessi ai cittadini arrivino nel più breve tempo possibile: "Con la forma della leale collaborazione anzicheè - ammonisce - con quella affannosa della competizione testosteronica". Tornando alla ripartenza, tutte le attività sono tenute all'osservanza dei rigidi protocolli Inal sulla sicurezza, mentre la Regione ogni 7-14 giorni verificherà la curva dei contagi (nell'Isola si è vicinissimi ai contagi zero, traguardo già raggiunto per i decessi) e nel caso interverrà per stoppare nuovamente le aperture.

Le spiagge sono un capitolo a parte. Solinas ne ha annunciato la riapertura tra 7-10 giorni, in attesa di studiare con il comitato tecnico scientifico la corretta applicazione dei protocolli Inail in un contesto particolare come quello sardo. Nel frattempo riprende anche il traffico passeggeri da e per la l'Isola: anticipano i voli privati dal 18, quindi l'1 giugno i voli in continuità territoriale con Roma e Milano, il 15 i voli nazionali, infine il 25 quelli internazionali. Per tutti i turisti in arrivo sarà obbligatorio una sorta di 'patentino sanitario': i dettagli si conosceranno nei prossimi giorni dopo le indicazione del comitato tecnico-scientifico.

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