Approfittare della sospensione dell'attività didattica causata dalla pandemia per avviare la ristrutturazione del patrimonio edilizio scolastico. E' la proposta della Cna che conta nell'isolacirca 2mila edifici (pari a 2,6 milioni di metri quadri) vetusti e che quindi necessitano di una riqualificazione strutturale ed energetica.
Circa la metà è stata costruita prima del 1976 ei l consumo energetico annuo delle scuole sarde è stimato in oltre 229 GWh (tra consumi termici ed elettrici) per una spesa annua di oltre 32 milioni di euro. Secondo l'associazione, infatti, applicando un mix di interventi ottimale a tale patrimonio, è possibile ridurne il consumo del 45,8% facendo scendere la "bolletta energetica" regionale di 4 milioni l'anno. In termini complessivi significa che intervenendo solo sul 20% degli immobili più energivori è possibile abbattere i consumi dell'intero patrimonio scolastico regionale del 12%, attivando nel contempo 1500 posti di lavoro.
Per questo motivo Cna propone un piano di riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico e universitario che prevede la semplificazione delle procedure e accelerazione dei tempi di realizzazione dei progetti presentati alla regione da comuni e province per il piano triennale 2018-2020 (valgono 300 mln di euro, ma su 414 progetti solo 3 sono immediatamente cantierabili: 362 per scuole di competenza comunale e 52 per scuole di competenza provinciale) e l'ntegrazione degli investimenti nell'edilizia scolastica per ulteriori 200 milioni di euro, mediante l'utilizzo di una parte dei fondi europei 2014-2021 non ancora impegnati
"Occorre una sorta di New Deal sardo che apra un nuovo ciclo edilizio ecosostenibile all'insegna del riuso, della riqualificazione, dell'efficientamento energetico, del ripristino e della bonifica ambientale, della manutenzione e della messa in sicurezza del territorio: è la chiave per rilanciare l'economia in tempi di Coronavirus - dichiarano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale della Cna Sardegna e presidente di CNA Costruzioni - Gli effetti della pandemia, con il prolungarsi del blocco delle attività ai sistemi turistici e dell'accoglienza, la contestuale contrazione della domanda e dell'offerta che falcidierà produzione e consumi, non ci lasciano molti strumenti per stimolare 'dall'interno' l'economia della Sardegna. La grande filiera delle costruzioni con gli 'effetti espansivi e moltiplicatori' che è in grado di produrre sull'intero sistema economico, è uno di questi".
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