Sarà visitabile fino al prossimo
12 giugno la mostra allestita in prefettura a Barletta,
intitolata Frammenti del passato: il tesoro di Canosa, inserita
nel calendario di appuntamenti previsti per festeggiare i 30
anni della fondazione archeologica canosina (Fac). In
esposizione ci sono 23 vasi di provenienza funeraria databili
tra il IV e il III secolo avanti cristo, e conservati nel museo
civico archeologico di palazzo Iliceto di Canosa.
I reperti provengono da tombe aristocratiche, ricche di
corredi appartenenti ai principi dauni che guidarono Canosa
facendola diventare nel 318 a.c. alleata di Roma tanto che
accolse i Romani anche dopo la disfatta nella vicina Canne nel
216 a.c. ad opera di Annibale.
I vasi sono stati selezionati dalla Soprintendenza "per il
valore rappresentativo della straordinaria produzione ceramica
di età ellenistica rinvenuta a Canosa di Puglia, oltre che per
la qualità e l'indiscusso pregio che questi reperti evocano".
Oltre alle ceramiche a decorazione policroma e plastica sono
esposte ceramiche listate, considerate l'evoluzione della
ceramica sub geometrica daunia, dorate e a figure rosse apula
che confermano gli stretti rapporti con la civiltà magno greca.
Non mancano le ceramiche di Gnathia, che testimoniano la varietà
e originalità del repertorio decorativo della produzione degli
artigiani canosini.
"Celebriamo trent'anni di impegno e dedizione orientati alla
tutela della memoria del territorio", dichiara Sergio Fontana,
presidente della Fac. "L'iniziativa consente di mostrare una
piccola selezione dei tesori del patrimonio archeologico
canosino e testimonia il lavoro sinergico avviato da mesi con la
fondazione e gli enti territoriali con i quali sono ormai in
corso numerose attività di tutela e valorizzazione", aggiunge la
soprintendente Anita Guarnieri.
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