"E' una riforma ritorsiva". E'
unanime la voce dei magistrati baresi dell'Anm che oggi, come
nel resto d'Italia, scioperano - con una astensione stimata
oltre il 70%, ma i dati sulla adesione sono ancora in corso di
elaborazione - contro la riforma della Giustizia. "Qualcuno ha
definito inopportuno lo sciopero di oggi - dice il presidente
dell'Anm di Bari - Angelo Salerno - , io lo ritengo pericoloso,
perché evidentemente c'è qualcosa di davvero grave contro cui si
sta muovendo, a favore dei cittadini. Ci aspettiamo che questo
segnale forte che è stato deciso da tutti i magistrati d'Italia,
consenta di riaprire un dialogo e tenere debitamente conto delle
posizioni dell'Anm nel processo legislativo ancora in atto".
"Ciò che desta maggiori perplessità - spiega Salerno - sono i
criteri introdotti per la valutazione della professionalità del
magistrato, che appaiono poco chiari e suscettibili di
interpretazioni pericolose per l'indipendenza del magistrato,
tali da inibire l'attività giudiziaria rendendo meno serena la
decisione del giudice, a danno soprattutto dei cittadini che di
fronte a quel giudice si troveranno". "Ai giovani magistrati -
dice Lilli Arbore, presidente della sezione Lavoro del Tribunale
di Trani - abbiamo il dovere di consegnare un messaggio di
speranza e di testimonianza: quello di continuare a essere
magistrati coraggiosi e liberi da ossessioni di pagelle e di
voti". Per il procuratore Roberto Rossi l'astensione di oggi "è
il nostro modo di dire di no alla cultura che c'è dietro questa
disciplina che sta per essere approvata, e cioè l'idea che la
responsabilità della crisi della giustizia sia tutta dei
magistrati".
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