"Il corpo è il materiale emotivo
fondamentale ed è da lì che siamo partiti". Così il regista e
attore Sergio Castellitto spiega la genesi del suo ultimo film,
"Il materiale emotivo", proiettato ieri sera in anteprima
mondiale nel teatro Petruzzelli di Bari nella prima serata del
Bif&st, il Bari international film festival. Il film, con
sceneggiatura di Margaret Mazzantini, ispirato a un testo del
regista Ettore Scola, al quale il Bif&st e quest'anno dedicato,
è stato già venduto in 20 Paesi e sarà nelle sale dal 7 ottobre.
La storia ruota attorno allo "strano triangolo di quest'uomo
mite, tollerante, che vive appartato dal mondo, circondato dai
suoi libri", il protagonista Vincenzo, interpretato dallo stesso
Castellitto che ne racconta "il mondo", "con questa figlia
(Albertine, interpretata da Matilda de Angelis, ndr) che ha
scelto di non parlare più, intrappolata, incarcerata su una
sedia a rotelle. E nella vita di queste due persone fa il suo
ingresso la figura di questa attricetta scellerata e adorabile",
l'attrice francese Berenice Bejo nel ruolo di Yolande, che
rappresenta "il movimento, un vortice, il vento che fa sbattere
le finestre, mentre Matilda è l'immobilismo". Castellitto spiega
anche la scelta dell'attrice: "ho fatto tanti provini, ma di lei
- rivela - mi piacque l'ostilità, che negli occhi un attore
rivela sincerità".
Matilda de Angelis racconta il provino "surreale" e poi
l'esperienza sul set. "Sono entrata in questa stanza e c'erano
Sergio e una sedia a rotelle. Io dovevo reagire solo con gli
occhi a quello che diceva lui. In fondo quello che diciamo passa
prima per gli occhi e poi per le parole. Il personaggio di
Albertine e il rapporto con Vincenzo lo abbiamo costruito sul
set, un personaggio costruito in estrema sottrazione, a cui
bisognava dare vita nella interazione con il padre, nella gabbia
reciproca che si erano costruiti".
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