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Bif&st: Castellitto, il corpo è materiale emotivo fondamentale

Bif&st

Bif&st: Castellitto, il corpo è materiale emotivo fondamentale

Il regista su Matilda De Angelis, 'mi piacque la sua ostilità'

BARI, 26 settembre 2021, 16:11

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Il corpo è il materiale emotivo fondamentale ed è da lì che siamo partiti". Così il regista e attore Sergio Castellitto spiega la genesi del suo ultimo film, "Il materiale emotivo", proiettato ieri sera in anteprima mondiale nel teatro Petruzzelli di Bari nella prima serata del Bif&st, il Bari international film festival. Il film, con sceneggiatura di Margaret Mazzantini, ispirato a un testo del regista Ettore Scola, al quale il Bif&st e quest'anno dedicato, è stato già venduto in 20 Paesi e sarà nelle sale dal 7 ottobre.
    La storia ruota attorno allo "strano triangolo di quest'uomo mite, tollerante, che vive appartato dal mondo, circondato dai suoi libri", il protagonista Vincenzo, interpretato dallo stesso Castellitto che ne racconta "il mondo", "con questa figlia (Albertine, interpretata da Matilda de Angelis, ndr) che ha scelto di non parlare più, intrappolata, incarcerata su una sedia a rotelle. E nella vita di queste due persone fa il suo ingresso la figura di questa attricetta scellerata e adorabile", l'attrice francese Berenice Bejo nel ruolo di Yolande, che rappresenta "il movimento, un vortice, il vento che fa sbattere le finestre, mentre Matilda è l'immobilismo". Castellitto spiega anche la scelta dell'attrice: "ho fatto tanti provini, ma di lei - rivela - mi piacque l'ostilità, che negli occhi un attore rivela sincerità".
    Matilda de Angelis racconta il provino "surreale" e poi l'esperienza sul set. "Sono entrata in questa stanza e c'erano Sergio e una sedia a rotelle. Io dovevo reagire solo con gli occhi a quello che diceva lui. In fondo quello che diciamo passa prima per gli occhi e poi per le parole. Il personaggio di Albertine e il rapporto con Vincenzo lo abbiamo costruito sul set, un personaggio costruito in estrema sottrazione, a cui bisognava dare vita nella interazione con il padre, nella gabbia reciproca che si erano costruiti".
   

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