(ANSA) - ROMA, 11 NOV - "Riservare alla misura sperimentale
del 'cashback' una dotazione di 1,5/2 miliardi, anziché quella
di tre miliardi attualmente prevista in manovra, per ridurre una
serie di fonti di copertura come quelle relative alla 'plastic
tax', alla 'sugar tax' e alle auto aziendali": è la proposta
formulata nel Consiglio nazionale dei commercialisti, nel corso
dell'audizione presso le Commissioni congiunte Bilancio di
Camera e Senato. "Condividiamo la volontà politica di introdurre
forme di premialità volte ad incentivare l'utilizzo della moneta
elettronica - ha detto il consigliere nazionale Maurizio Postal
- ma riteniamo meritevole di un momento di riflessione ulteriore
il fatto che si destinino ben 3 miliardi a questa misura in un
contesto di manovra che, nella ricerca di una quadratura dei
conti oggettivamente non semplice, introduce numerosi balzelli,
alcuni dei quali per altro più negativi in termini di impatto
sui contribuenti, che non positivi in termini di gettito per
l'Erario". Occorre, poi, ha affermato il rappresentante
dell'Ordine dei professionisti, considerare "gli aumenti di
tassazione che deriveranno dalle modifiche alla disciplina
fiscale dei buoni pasto - giuste nella parte in cui incentivano
il ricorso ai buoni pasto elettronici, ma discutibili in quella
in cui peggiorano la legislazione vigente per quelli cartacei -
e delle detrazioni Irpef al 19% per i contribuenti con reddito
complessivo superiore a 120.000 euro. Riservando alla misura
sperimentale del cashback una dotazione di 1,5/2 miliardi,
comunque consistente e di primissima fascia, rapportata alle
dotazioni finanziarie delle altre misure della manovra, si
potrebbe agevolmente ridurre, o direttamente eliminare una serie
di fonti di copertura attualmente previste nella manovra", ha
scandito Postal. (ANSA).