(ANSA) - ROMA, 04 NOV - Le Partite Iva individuali "sono
contributori netti di questa manovra per 208,8 milioni nel 2020,
1.791,3 milioni nel 2021, 1.189,1 milioni nel 2022", risorse che
"la manovra del Governo fa recuperare all'Erario con
l'abolizione del regime del 20% che sarebbe entrato in vigore
l'anno prossimo e con le modifiche al regime del 15% già in
vigore". I dati sono stati elaborati dall'Ufficio studi del
Consiglio nazionale dei commercialisti sulla base dei saldi
finanziari misura per misura riportati nell'allegato 3 al
disegno di legge di bilancio. "Come lavoratori autonomi - è il
commento del presidente nazionale della categoria, Massimo Miani
- non contestiamo 'a priori' questi interventi, alcuni dei quali
possono anzi essere considerati condivisibili, ma troviamo
inaccettabile che nemmeno un euro delle risorse recuperate da
queste modifiche sia stato reimpiegato a favore dello stesso
comparto delle Partite Iva, ad esempio estendendo il regime del
15% fino a 65.000 euro anche a chi svolge l'attività in forma
associata, così da evitare di penalizzare le aggregazioni tra
professionisti e ditte individuali". Per il vertice dei
professionisti "non è possibile togliere miliardi che erano
destinati alla fiscalità delle piccole Partite Iva, non per
costruire un sistema più equo anche per loro, ma solo ed
esclusivamente per ridurre il cuneo fiscale ai lavoratori
dipendenti. Un obiettivo, quello della riduzione del cuneo
fiscale, che sappiamo essere giusto e atteso e al quale siano
favorevoli. Ma non può più funzionare un sistema che ignora così
platealmente il mondo delle Partite Iva, che rappresentano un
pezzo significativo e dinamico del sistema economico del nostro
Paese", chiosa Miani. (ANSA).