(ANSA) - ROMA, 25 MAR - Competenze del Notariato italiano
sul 'podio' del Vecchio Continente: il livello di preparazione e
conoscenza del diritto comunitario degli esponenti della
categoria del nostro Paese è, infatti, il più elevato in tutta
l'Ue. E la 'bravura' dei connazionali (certificata dal fatto
che, nel 2017, 4.970 professionisti in tutta Italia, a fronte di
circa 5.000 complessivamente iscritti all'Ordine nazionale,
"hanno partecipato a 78 sessioni di aggiornamento per accrescere
le proprie competenze sul diritto comunitario e sulle leggi di
altri Stati membri") riveste un'importanza significativa, visto
che secondo i dati del Consiglio dei Notariati dell'Ue "sono più
di 8 milioni i cittadini europei che non risiedono nel proprio
Paese d?'origine, e 2,45 milioni le proprietà immobiliari che
appartengono a persone residenti in uno Stato diverso da quello
in cui si trova il bene"; inoltre, "ogni anno in Europa si
aprono 450.000 successioni che presentano una dimensione
internazionale, per un valore superiore a 123 miliardi di euro".
"Nell'Ue sono 21 i Paesi che hanno un sistema notarile, mentre è
assente nel Regno Unito, in Irlanda, Svezia, Finlandia,
Danimarca e Cipro", dichiara il presidente di Federnotai
Giovanni Liotta?. Oggi, prosegue, "è fondamentale che un notaio
sia in grado di gestire i profili patrimoniali di un matrimonio,
o un'?acquisizione aziendale sia nelle nazioni che hanno il
?'civil law?', sia in quelle che applicano il ?'common law?' di
stampo anglosassone. I dati che emergono dallo studio europeo
evidenziano gli alti standard di formazione raggiunta in
Italia", conclude. (ANSA).