(ANSA) - ROMA, 16 MAG - "È giunta l'ora di un 'patto fiscale'
che possa andare incontro alle esigenze di imprese e famiglie
italiane, alle prese con la crisi economica, e rendere
sostenibili i debiti tributari. Un 'patto' dove allo stesso
tavolo possano sedere tutti gli attori in campo: istituzioni,
Agenzia delle Entrate, imprese e dottori commercialisti. Sarebbe
una svolta per il Paese e contribuirebbe a ricostruire, su un
binario di equilibrio, il rapporto fra Stato e contribuente". A
pensarla così il presidente dell'Unione nazionale giovani
dottori commercialisti ed esperti contabili (Ungdcec) Matteo De
Lise. "Da tempo - afferma, in una nota - ci interroghiamo su
cosa non abbia funzionato nelle prime tre rottamazioni messe in
campo e quali siano le maggiori difficoltà delle imprese
italiane. Nei dati che stiamo raccogliendo è evidente che troppo
spesso gli squilibri finanziari delle aziende non riguardano
fornitori e banche ma solo, o principalmente col fisco",
aggiunge il vertice del sindacato professionale. "Per questo, le
commissioni dell'Ungdcec stanno lavorando a un'ipotesi per la
quale dovrebbero essere i commercialisti a realizzare piani di
ristrutturazione del debito fiscale basati principalmente sulla
programmazione finanziaria, sia in momenti di crisi, che di
pre-crisi. Significherebbe proporre al Fisco piani di rientro
che abbiamo una concreta sostenibilità per le aziende, oltre che
un gettito certo per lo Stato garantito da numeri e
programmazione. Ipotesi che prevedano anche il saldo e stralcio,
ma non come unica strada", si legge, infine. (ANSA).