(ANSA) - ROMA, 12 GEN - "L'unico cambiamento culturale che
questo governo sembra voler attuare è l'abolizione del merito,
della competenza, degli Ordini professionali e dei titoli
accademici". Con queste parole il presidente dell'Unione
nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili
(Ungdcec) Daniele Virgillito commenta il provvedimento sul
codice della crisi d'impresa, approvato dal Consiglio dei
ministri, che "nonostante il parere del ministero della
Giustizia, che riteneva i consulenti del lavoro soggetti non
muniti delle necessarie competenze contabili e di gestione
dell'attività e della liquidazione dell'impresa", ha incluso
nell'Albo dei curatori la categoria a cui conferisce, recita una
nota del sindacato, "impropriamente e ingiustificatamente, le
responsabilità e le funzioni di evitare gli impatti sociali ed
economici che la crisi di un'impresa inevitabilmente comporta".
L'annuncio della modifica normativa era stato dato, ieri
mattina, dal premier Giuseppe Conte, nel corso degli Stati
generali dei consulenti del lavoro, al Palazzo dei Congressi, a
Roma. "Azioni imprudenti come questa da parte del governo
giallo-verde - si legge ancora nel testo diffuso dal sindacato
professionale - mettono a rischio la tenuta di un'intera
categoria, composta da 118.000 professionisti che hanno creduto
nella formazione e, soprattutto, si mette a rischio l'efficacia
di un provvedimento che è stato costruito per mesi proprio sulla
base delle competenze specialistiche che solo commercialisti e
avvocati hanno dimostrato di possedere", conclude Virgillito.
(ANSA).