(ANSA) - ROMA, 08 GEN - Un "annoso problema", che tuttavia
"ha assunto, negli ultimi, anni dimensioni invero inaccettabili
e lesive della stessa dignità dei professionisti che operano con
la Pubblica amministrazione". Così il presidente di
Confprofessioni Gaetano Stella definisce, in audizione oggi al
Senato sul Decreto semplificazioni la questione del giusto
compenso per prestazioni professionali, auspicando interventi
per migliorare la norma. Ricostruendo dinanzi ai componenti
delle Commissioni riunite Affari costituzionali e Lavori
pubblici di Palazzo Madama l'iter del provvedimento legislativo,
il numero uno della Confederazione che raggruppa diverse
categorie ordinistiche di lavoratori autonomi ricorda come, "al
momento di estendere le regole alla Pa, la norma si arresta ad
una proclamazione di principio, che appare priva di un'autonoma
capacità vincolante nei confronti degli enti" pubblici.
Esistono, incalza, "lodevoli iniziative assunte da alcune
regioni, che hanno dato al principio valore vincolante nei
confronti delle amministrazioni territoriali, ma a livello
statale e locale mancano norme stringenti, e fino a questo
momento solo l'Anac (Autorità nazionale anticorruzione) ha
dimostrato piena consapevolezza delle possibili e frequenti
violazioni del principio in caso di gare pubbliche", conclude
Stella. (ANSA).