(ANSA) - ROMA, 26 MAG - Le gare al massimo ribasso per
servizi tecnici "non è vero che sono un risparmio per le casse
dello Stato", giacché "in alcuni casi possono essere più
semplici da gestire e, forse, garantiscono esborsi minori in una
prima fase", ma il quadro che delinea Fondazione Inarcassa -
elaborando i dati forniti dall'Anac e da altre fonti - "è ben
più problematico, soprattutto se guardiamo a quello che avviene
dopo la gara. Nella fase esecutiva, infatti, i ritardi, le
sospensioni e le varianti in corso d'opera non solo annullano i
presunti vantaggi dei forti ribassi, ma comportano costi e tempi
superiori rispetto a qualsiasi altro tipo di procedura".
Mediamente, rende noto l'organismo che si occupa dei temi della
professione per gli oltre 172.000 ingegneri e architetti
iscritti alla Cassa previdenziale privata Inarcassa, "le gare ad
alto ribasso generano 268 giorni di ritardo sui progetti, 141
giorni di sospensione; il 92% mostra varianti sui progetti, il
66% ritardi e il 76% dei progetti ha almeno una sospensione".
Dall'indagine, per il presidente della Fondazione Inarcassa
Franco Fietta, "si evince un quadro desolante:gli investimenti
nel settore delle costruzioni sono crollati ininterrottamente
dal 2005 al 2020, anno che ha segnato una prima significativa
inversione di tendenza. Dopo l'introduzione del Codice degli
appalti nel 2016 e sino al 2020 è salito il numero delle gare
affidate con il criterio dell'offerta economicamente più
vantaggiosa, mentre è calato proporzionalmente il numero di
quelle affidate con il criterio del massimo ribasso; non ci sono
differenze significative - in termini economici - nei ribassi di
aggiudicazione, tra le gare affidate con il criterio
dell'offerta economicamente più vantaggiosa e quelle affidate
con il criterio del massimo ribasso". (ANSA).