(ANSA) - ROMA, 22 MAR - L'Inpgi (Istituto di previdenza ed
assistenza dei giornalisti) "è da almeno trent'anni che cambia
costantemente pelle, a seconda di come cambia la pelle della
professione di riferimento: abbiamo accolto i telecineoperatori,
i pubblicisti, i fotoreporter, gli uffici stampa. Ogni volta che
ci siamo accorti che la professione subiva dei cambiamenti noi
li abbiamo recepiti, dando tutte le tutele e garanzie ai
colleghi che fanno questo lavoro, o sono dentro questo sistema.
Oggi, dobbiamo fare un ulteriore passo in avanti, perché in
ballo ci sono sia le tutele di nuovi professionisti
dell'informazione, sia l'autonomia dell'Ente che è, peraltro,
sancita da leggi dello Stato". Ad affermarlo la presidente
Marina Macelloni, in un'intervista apparsa stamani sulla
newsletter dell'Adepp (l'Associazione degli Enti previdenziali
privati e privatizzati), a poche ore dal confronto di questo
pomeriggio, al ministero del Lavoro, voluto dal sottosegretario
Claudio Durigon con i vertici dell'Inpgi e di altre Casse
pensionistiche dei professionisti. Sul tavolo sia l'ipotesi di
allargamento della platea dell'Istituto dei giornalisti ai
comunicatori, sia altri temi che riguardano la previdenza
privata, come la richiesta degli Enti di poter ricavare fino al
5% dei rendimenti patrimoniali per finanziare il welfare a
beneficio degli iscritti. (ANSA).