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CRV - 'Circumdederunt. Il mondo diventa grande. Il viaggio di Ferdinando Magellano', del prof. Baldo

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CRV - 'Circumdederunt. Il mondo diventa grande. Il viaggio di Ferdinando Magellano', del prof. Baldo

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

un lavoro di ricognizione delle diverse fonti, partendo dalla Relazione del vicentino Pigafetta

05 luglio 2022, 17:03

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

(Arv) Venezia 5 lug.2022 - È stato presentato oggi a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, il libro del prof. Italo Francesco Baldo 'Circumdederunt. Il mondo diventa grande. Il viaggio di Ferdinando Magellano- Juan Sebastiàn de Elcano', Il Sileno Edizioni.

“Il volume – ha esordito l’autore – è frutto di un lavoro di ricerca, di ricognizione delle diverse fonti che raccontano la spedizione di Ferdinando Magellano e Juan Sebastiàn de Elcano, la prima circumnavigazione del globo terrestre, che prese avvio il 10 agosto 1519 dal porto di Sanlúcar de Barrameda e si concluse il 6 settembre 1522. Tra le molteplici fonti (Juan Sebastiàn de Elcano, Antonio Pigafetta, Massimiliano Transilvano, Pietro Martire d’Angheria, Francisco Albo, Vasco Gomez Gallego, Giovanni Battista Ponzoroni, Martin Ayamonte, Leone Pancaldo, Duarte Barbosa, Gines de Mafra, Antonio de Brito, Pietro Pomponazzi), sicuramente quella del vicentino Pigafetta è la più importante. Perché è proprio dal nostro Veneto che partì e si sviluppò quell’antropologia culturale che vide proprio nel Pigafetta e in Marco Polo i più illustri alfieri. Il grande merito di Antonio Pigafetta, infatti, fu quello di essere andato oltre la semplice descrizione di ciò che aveva visto, riuscendo a comprendere e ad approfondire gli usi, i costumi, le abitudini quotidiane di vita delle popolazioni indigene incontrate. Tuttavia, ho cercato di abbracciare tutte le fonti per ricavare una visione di insieme, più ampia, dettagliata e precisa possibile di quello che fu il primo viaggio antropologico che ha unito tutto il mondo, mettendo in evidenza le diverse affinità ma anche tutte le differenze presenti nei diversi racconti della storica spedizione. Un’impresa che ebbe in primis una finalità commerciale, ovvero il trasporto delle spezie, l’oro del Cinquecento, dalle isole Molucche, ma anche un risvolto religioso, per convertire le popolazioni locali e sottometterle alla Corona spagnola”.

Il Presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, ha sottolineato come “la presentazione del libro di Italo Francesco Baldo a palazzo Ferro Fini è il modo migliore per celebrare l’ormai prossima ricorrenza dei 500 anni dall’arrivo della spedizione di Magellano ed Elcano al porto di Sanlúcar de Barrameda. Il volume ha il grande pregio di fare ordine e offrire nuovi spunti e visioni sul viaggio attorno al mondo magistralmente raccontato dal vicentino Pigafetta. Lo studioso ed esploratore, ma soprattutto il grande geografo ed antropologo veneto, ha descritto con cura e attenzione per i dettagli gli usi e i costumi delle popolazioni locali, gli animali incontrati lungo il viaggio verso le isole Molucche, ricche di spezie. La sua Relazione costituisce dunque una pietra miliare nella letteratura odeporica, ovvero nella cosiddetta ‘letteratura di viaggio’. E oggi un altro vicentino, Italo Francesco Baldo, ha colto l’occasione del V° centenario dell’impresa per raccogliere i vari testi con il principale obiettivo di stimolare l’attenzione attorno a questi esploratori temerari che, senza occupare o prendere possesso di alcuna terra, scrissero una pagina fondamentale nella storia dell’umanità. Soprattutto perché fu una spedizione che, mi piace sottolineare, ebbe un respiro europeo, a iniziare dai membri dell’equipaggio, provenienti da diversi Paesi del Continente”. “Ora, la mia speranza – ha concluso Ciambetti – è che si cerchi attentamente negli archivi, magari in quelli racchiusi all’interno della Biblioteca Apostolica Vaticana, o in quelli veneziani, per recuperare uno dei manoscritti pigafettiani, restituendo così al nostro illustre corregionale, su cui scese un singolare silenzio, i riconoscimenti dovuti per aver sapientemente descritto la storica impresa di Magellano ed Elcano che, per la prima volta, più che circumnavigare ha unito tutto il mondo, come il professor Baldo ci ha ben ricordato”.

Il prof. Italo Francesco Baldo, nel raccontare in sintesi la sua opera, ha sottolineato che “la spedizione di Magellano ed Elcano, finanziata dall’Imperatore Carlo V, fu molto costosa (circa un miliardo e mezzo degli attuali euro) ma venne interamente ripagata dal grande valore delle spezie, portate in Spagna dalle isole Molucche a bordo de ‘Il Victoria’, capitanato dall’esploratore spagnolo Juan Sebastiàn de Elcano (il quale, dopo la morte di Magellano nelle Filippine, nell’aprile 1521, assunse il comando della spedizione), l’unica delle cinque imbarcazione salpate nell’agosto 1519 che fecero ritorno nel settembre 1522. ‘Il Victoria’ fu la sola barca che, per fare ritorno in Spagna, dalle Molucche decise di intraprendere la rotta verso Ovest, molto pericolosa in quanto, circumnavigando il continente africano, avrebbe dovuto eludere il presidio dei Portoghesi”. 

Le date sono fondamentali per comprendere tutti i risvolti dell’impresa – ha evidenziato l’autore – Faccio così un breve excursus: il 6 settembre 1522 la nave ‘Il Victoria’ raggiunse il porto di partenza, con solo 18 marinai superstiti rispetto ai 234 che formarono gli equipaggi delle cinque imbarcazioni partite tre anni prima. Due giorni dopo, l’8 settembre 1522, la nave raggiunse Siviglia. Elcano, con due testimoni, viaggiò verso la Corte di Spagna per riferire della spedizione. Antonio Pigafetta rimase invece a Siviglia per scrivere la sua Relazione, probabilmente in latino, e solo il 10 novembre 1522 venne ricevuto a Corte. Tuttavia, il suo lavoro non ricevette l’attenzione sperata e venne perduto, scomparendo dalla Storia. L’antropologo vicentino, che voleva avere fama e gloria, approdò così prima a Lisbona, poi a Parigi, quindi a Mantova alla Corte dei Gonzaga, per poi concludere il suo viaggio a Vicenza, dove scrisse una seconda stesura della sua Relazione, che ‘diciamo di possedere’, anche se probabilmente non è completa. La prima edizione della Relazione del Pigafetta, sicuramente riconducibile all’antropologo vicentino, fu pubblicata a Parigi nel 1526, scritta in francese. Dieci anni dopo, nel 1536, la Relazione fu tradotta in italiano e pubblicata a Venezia. Ricordo che la prima fonte a stampa che diede notizia della circumnavigazione del globo è l’Epistola di Massimiliano Transilvano all’Arcivescovo di Strasburgo, datata 24 ottobre 1522, scritta in latino e stampata a Colonia, edita il 1° gennaio 1523”.

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