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CRV - Via libera alla Relazione 2021 del Garante regionale dei diritti della persona

PressRelease

CRV - Via libera alla Relazione 2021 del Garante regionale dei diritti della persona

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

dal Consiglio Veneto

28 giugno 2022, 15:35

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

(Arv) Venezia 28 giu. 2022 - Il Consiglio regionale del Veneto, nel corso della seduta odierna, ha approvato all’unanimità la Rendicontazione n. 82, ovvero la Relazione 2021 del Garante regionale dei diritti della persona, provvedimento incardinato presso la Prima commissione consiliare che l’aveva licenziato nella seconda metà del mese di maggio - dopo l’acquisizione del parere di competenza espresso dalla Quinta commissione - e illustrato in Aula dalla Consigliera Laura Cestari (Lega-LV), correlatore il Capogruppo del Partito Democratico Giacomo Possamai.

Il Garante è una figura prevista dallo Statuto del Veneto e disciplinata dalla L. Reg. n. 37/2013 che ha riunito le funzioni del difensore civico, del garante per l’infanzia e l’adolescenza, e del garante dei diritti delle persone private della libertà personale. Il 20 luglio 2021, con propria deliberazione, l’Assemblea legislativa ha individuato il Garante in Mario Caramel, il cui giuramento è stato fatto dinanzi all’Assemblea legislativa il successivo 28 luglio e che ha agito quindi in continuità con Mirella Gallinaro, alla quale è succeduto dopo due incarichi triennali.

Tra i dati evidenziati dal Relatore, la Consigliera Cestari, i numeri delle istanze di difesa civica pervenute al Garante che, nel 2021, sono state 336, di cui 143 riguardano il diritto di accesso; a tal proposito il Correlatore Possamai che 65 istanze sono state giudicati inammissibili per mancanza di requisiti, a denotare probabilmente una conoscenza ancora non diffusa circa i compiti e le funzioni del Granate. Per quando riguarda la tutela dei minori, sono state rivolte all’Ufficio 457 richieste di indicazione di nominativi di persone disponibili ad essere nominati tutore (406 dal Tribunale dei minorenni e 51 dai Giudici tutelari dei Tribunali ordinari) e fornite 45 consulenze sulle tutele in atto. Per quanto attiene l’ascolto istituzionale relativo alle funzioni di protezione, educazione, formazione o rappresentanza nei confronti di bambini e adolescenti, sono stati aperti 190 fascicoli che hanno interessato 169 minori, di cui 61 stranieri e 3 di nazionalità non rilevabile. Su questi aspetti, la Capogruppo de Il Veneto che Vogliamo Elena Ostnael ha sottolineato la particolare complessità, e la necessità di approfondire il tema della condizione degli adolescenti nel post-Covid, con particolare riferimento alle patologie legate alla psichiatria e alla difficoltà a trovare comunità disponibili all’accoglienza.

Circa la situazione dei detenuti (in Veneto, il tasso di affollamento negli Istituti Penitenziari - tutti visitati dal Garante - è passato dal 138% nel 2019 al 120% nel 2021, in diminuzione e comunque inferiore rispetto al dato nazionale) i fascicoli aperti sono stati 66: 11 relativi alla Casa circondariale di Treviso, 11 a quella di Vicenza, 4 a Padova, 3 a Venezia, 2 a Belluno; 10 alla Casa di reclusione di Padova, 10 alla Casa di reclusione di Venezia, 2 alla Casa di reclusione di Verona. Sono 13 i fascicoli relativi a persone in misure alternative, o di ristrettezza della libertà personale. Sono state trattate inoltre 8 segnalazioni aperte nell’anno precedente (3 relativi alla Casa di reclusione di Padova, 1 alla Casa circondariale di Treviso, 1 all’Istituto minorile penitenziario di Treviso, 2 alla Casa circondariale di Vicenza e 1 relativo a misura alternativa alla detenzione). Il Correlatore, in questo caso, ha sottolineato la necessità di un particolare approccio culturale nell’ottica della rieducazione dei detenuti. Nel 2021, infine, i Comuni di Padova e Venezia hanno nominato i propri Garanti dei diritti dei detenuti: i Garanti comunali hanno fornito supporto al Regionale per gli incontri con i detenuti reclusi nelle quattro carceri che insistono in tali territori, effettuando i colloqui solo con coloro i quali espressamente hanno richiesto l’intervento del Garante regionale.

 

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