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CRV - Ciambetti: “Domenica 27 dicembre, Vaccine Day, il momento della svolta per l’Ue"

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CRV - Ciambetti: “Domenica 27 dicembre, Vaccine Day, il momento della svolta per l’Ue"

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

mi vaccinerò appena possibile per mettere in sicurezza me stesso e aiutare a salvare le vite degli altri

28 dicembre 2020, 09:36

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(Arv) Venezia 28 dic. 2020 -  “Domenica arriveranno i primi vaccini anti-Covid in Veneto. Il giorno europeo del Vaccino, il Vaccine Day, è una data che può entrare nella storia: mi auguro che questa campagna di vaccinazioni segni una svolta nella lotta contro la pandemia:”. Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, non ha dubbi: “Il 27 dicembre è il giorno in cui l’Europa sarà unita e come vicepresidente del Comitato europeo delle Regioni Ue non posso che salutare con orgoglio questa data in cui si dimostra come l’Ue può e deve fondarsi non sulla burocrazia, su regole astruse, ma su scelte sociali a iniziare dalla tutela della salute dei cittadini. Appena sarà possibile, mi metterò in coda come tutti e mi farò vaccinare anch’io: non si tratta solo di mettere in sicurezza sé stessi ma di salvare la vita altrui.  Vorrei che tutti riflettessimo proprio su questo aspetto: il nostro comportamento, le nostre scelte possono salvare vite umane. In questa seconda fase dell’epidemia abbiamo sottovalutato un passaggio fondamentale nel contrasto al Covid-19, la necessità di passare dall’io al noi. I nostri comportamenti possono essere potenzialmente altamente pericolosi: non indossare correttamente la mascherina, ad esempio, non mantenere il distanziamento fisico, l’evitare assembramenti e via dicendo: nelle ultime settimane esempi non sono di certo mancati. Non do colpe a nessuno, sia chiaro – prosegue Ciambetti - anche perché ci sono state disposizioni dannatamente contraddittorie come promuovere il cash-back invitando agli acquisti salvo poi vedere che la corsa ai negozi determinava assembramenti pericolosissimi, autentici focolai di trasmissione del virus. Se vogliamo fermare il propagarsi della malattia dobbiamo riconquistare una grande unità di intenti: continuare nella profilassi e nella prevenzione, indossare le mascherine, mantenere il distanziamento, evitare assembramenti e sottoporsi alla vaccinazione. Dobbiamo passare da comportamenti potenzialmente pericolosi a comportamenti altamente virtuosi.  I primi baluardi contro l’epidemia siamo noi stessi. C’è un piano preciso e sappiamo che le prime dosi verranno somministrate a operatori sanitari e sociosanitari, residenti e personale delle Rsa per anziani. Poi via via si procederà dando precedenza alle categorie più a rischio. Si tratta di uno sforzo straordinario, ma assieme possiamo salvare migliaia di vite umane, contenere costi sociali oltre che economici altissimi. Penso che siamo tutti chiamati a fare il nostro dovere: dopo mesi e mesi in cui c’è chi, sostenendo uno stress straordinario, non si è sottratto al compito di garantire i servizi essenziali, e non penso solo al personale medico sanitario con cui per altro siamo in grandissimo debito, a partire  dal giorno del vaccino europeo tutti abbiamo la possibilità, se non il dovere, di contribuire a invertire la rotta bloccando la diffusione della malattia, sgravando le strutture ospedaliere, salvando vite umane e porre così le basi per la rinascita e la ripresa sociale oltre che economica nella strada difficile verso la riconquista del benessere per tutti”.

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