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CRV - Ciambetti: “Covid-19, i Consigli regionali hanno reagito: il decentramento ha funzionato”
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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
Il Presidente del Consiglio regionale del Veneto in Commissione parlamentare per le questioni regionali: “Il virus non ha fermato la democrazia di base"
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Ciambetti in Commissione parlamentare per le questioni regionali: "Così i Consigli regionali hanno reagito al Covid-19: il decentramento ha funzionato, il virus non ha fermato la democrazia di base"
(Arv) Venezia, 23 giu. 2020 - Ampia relazione del presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, intervenuto in rappresentanza della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome alla Commissione Parlamentari Affari regionali su come le Assemblee legislative regionali italiane hanno reagito all’emergenza Coronaviris. “Il nostro ordinamento difetta di una disciplina costituzionale e legislativa sulle situazioni di emergenza e sulle procedure di coordinamento tra organi di governo centrale e decentramento – ha spiegato Ciambetti – e ciò ha costituito e costituisce un limite davanti a situazioni emergenziali che assumono connotati differenziati a livello territoriale, differenze a cui devono corrispondere misure che tengano conto e delle specificità e delle esigenze proprie delle singole realtà. Il decentramento nell’emergenza Covid è risultato efficace anche nel piano dell’intervento economico: il sistema regionale ha mostrato una capacità di reazione importante, per nulla scontata, complementare e aggiuntiva a quella nazionale, tanto più significativa se si considera che gli interventi introdotti dalle Regioni per finanziare misure a sostegno dei redditi e delle imprese colpite dal lockdown sono stati intrapresi autonomamente, attraverso rimodulazioni e variazioni dei bilanci regionali e, soprattutto nel Mezzogiorno, mediante una riprogrammazione dei fondi strutturali non ancora impiegati. Oltre alle misure conseguenti a quanto disposto dal governo, le Regioni, le provincie autonome e i Consigli regionali in maniera autonoma hanno promosso azioni per sostenere le famiglie, anche attraverso contributi una tantum per l’acquisto di beni di prima necessità, ma anche per sostenere la didattica a distanza, nonché agevolato le imprese maggiormente in difficoltà e le piccole e medie attività del settore turistico soprattutto tramite finanziamenti a fondo perduto. Fondamentale, in questo contesto e nella complessità dello scenario – ha proseguito Ciambetti – è stato garantire l’operatività dei Consigli, adottando soluzioni telematiche innovative per tutti, che hanno consentito lo svolgimento regolare, nella massima trasparenza e garanzia di partecipazione democratica e non solo per dare pronta conversione in legge e analisi dei provvedimenti varati dalle singole Giunte o per approvare le variazioni di bilancio che sono state necessarie. Importantissimo, per l’operatività in sicurezza, è stato il ruolo di coordinamento e informazione dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome nonché il confronto costante con la Clare, la Conferenza delle assemblee legislative regionali europee, con la quale abbiamo affrontato e risolto problematiche comuni a tutti gli organi assembleari”. Ciambetti, a nome dei Consigli regionali italiani ha poi puntualizzato: “Confidare che il tanto auspicato ritorno alla normalità possa di per sé risolvere i problemi posti potrebbe rivelarsi un errore. Si dovrebbe, al contrario, approfittare della fase post emergenziale per discutere per tempo di eventuali nuovi strumenti che consentano alle nostre Assemblee elettive la loro piena operatività anche in situazioni eccezionali, assicurando al contempo la massima sicurezza dei nostri rappresentanti e di quanti lavorano all’interno delle nostre Amministrazioni. Allo stesso modo ritengo che, nel 50° anniversario dalla loro istituzione, la straordinaria capacità di risposta dimostrata dalle Regioni abbia dato prova del lato virtuoso del regionalismo italiano, su cui le riflessioni sono ancora aperte e che, come emerso in questo periodo, andrebbe rafforzato all’interno di una più ampia cooperazione con lo Stato, con particolare attenzione a due aspetti: il consolidamento, nella forma e nella prassi, di uno spazio di cooperazione tra tutti gli Organi delle Regioni, che potrebbe realizzarsi attraverso l’effettiva partecipazione dei rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome ai lavori della Commissione parlamentare per le questioni regionali, nonché tra Stato e Regioni tramite la costituzionalizzazione del sistema delle Conferenze. Da ultimo ma non come ultimo è indispensabile il potenziamento dell’amministrazione, che consentirebbe di migliorare la capacità di articolare sul territorio le politiche nazionali e regionali”
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