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CRV - Ciambetti: "Al fianco dei giornalisti dell'Ansa"
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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO
l'informazione di qualità è il vaccino vitale nella difesa dei cittadini contro il virus delle superstizioni, dell'ignoranza, delle falsità
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Lavoro - Ciambetti: "Al fianco dei giornalisti dell'Ansa: l'informazione di qualità è il vaccino vitale nella difesa dei cittadini contro il virus delle superstizioni, dell'ignoranza, delle falsità"
(Arv) Venezia 16 maggio - “Faccio mio l’appello dei giornalisti dell’Ansa, a cui manifesto la mia solidarietà e con loro chiedo a tutti gli attori sociali, al mondo della cultura come dell’economia e della politica di difendere la qualità dell’informazione da cui dipende la qualità della vita comune” Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, interviene a sostegno della “battaglia di civiltà intrapresa dai giornalisti dell’Ansa, una delle grandi agenzie di informazioni – spiega Ciambetti – che ha svolto e svolge un ruolo decisivo nella vita e nella storia del nostro Paese e nel diffondere anche all’estero, non da ultimo nei Paesi dove è più alta la concentrazione di comunità italiane, l’immagine della nostra società bene al di là di stereotipi, distorsioni e falsità colpevoli con cui troppo spesso veniamo dipinti. La battaglia dei giornalisti dell’Ansa si inserisce nella più ampia riflessione che dobbiamo sviluppare all’indomani dell’emergenza Covid-19 che ha messo in luce tutti i limiti e le contraddizioni della nostra società. In queste settimane abbiamo capito che una corretta informazione non ha prezzo quando serve a difendere i cittadini da maree di stupidaggini, bugie, credenze, leggende e superstizioni spacciate per verità assolute che possono mettere a rischio persino la salute delle persone e di intere comunità. E’ difficile il lavoro di setaccio, il vaglio, la verifica delle fonti e l’analisi, con ritmi di lavoro serrati come quelli richiesti ad una agenzia di informazione che vuole essere comunque attendibile e affidabile a livello internazionale. Lavoro difficile che non può essere squalificato da retribuzioni inadeguate, compensi irrisori e tali da non garantire una vita dignitosa e quella libertà necessaria per un giornalista. Una corretta informazione ha costi elevati ma necessari da sostenere se vogliamo verifiche, approfondimenti, accuratezza, che possono essere garantite solo da redazioni adeguate per numero di giornalisti, con carichi e condizioni di lavoro corrette. Non possiamo permettere che esigenze di bilancio pregiudichino un pilastro portante della nostra vita. Vale per la stampa ciò che abbiamo visto con la sanità, comprendendo bene oggi quali fossero i risultati di inopinati tagli imposti da chi per anni ha voluto far prevalere le logiche della finanza, dell’economia di carta affidata ad algoritmi su quelle del bene comune, del mondo produttivo, della realtà costruita e sofferta da uomini e donne. Io spero che tra proprietà e lavoratori si possa trovare una soluzione idonea e tale da garantire posti di lavoro e retribuzioni e tal fine confido nell’intervento anche del governo nazionale e del Parlamento. Una informazione corretta, a partire dalle fonti, dalle agenzie a cui attingono i mass media – conclude Ciambetti - è il vaccino contro le superstizioni erette a verità, contro la faciloneria di chi contrappone le credenze alla scienza, l’approssimazione all’esattezza. Se vogliamo ripartire dobbiamo lasciarci alle spalle l’età dell’ignoranza e dell’incompetenza e affidarci invece al rigore della qualità. Ciò vale non solo per l’informazione, i giornalisti e i mass media: ecco perché la battaglia dei giornalisti dell’Ansa è una battaglia di civiltà che chiede la convinta adesione di noi tutti”.
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