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CRV - Ciambetti: "L'Eurogruppo non dice la verità: c'è chi pensa di trarre vantaggi dall'epidemia"

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CRV - Ciambetti: "L'Eurogruppo non dice la verità: c'è chi pensa di trarre vantaggi dall'epidemia"

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

facendo pagare la crisi Covid-19 sui più deboli

08 aprile 2020, 12:09

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

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Coronavirius - Ciambetti: "L'Eurogruppo non dice la verità: c'è chi pensa di trarre formidabili vantaggi dall'epidemia facendo pagare la crisi Covid-19 sui più deboli"

(Arv) Venezia 8 apr. 2020 - “Il vero fallimento dell’Eurogruppo non è l’incapacità di trovare una soluzione al modello di aiuto finanziario per sostenere il tessuto socio-economico europeo: il fallimento sta nel non dire i motivi reali del nein all’idea di un allargamento del debito pubblico garantito coralmente da tutti gli stati dell’Unione”. Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del veneto e capo delegazione Italia nel Comitato delle Regioni a Bruxelles dice “molto preoccupato ma anche realistico: se c’è hi non si fida del nostro Paese perché ritiene che l’attuale classe dirigente sia delegittimata, non abbia cioè alle spalle quel vasto e necessario supporto socio-politico tale da garantire scelte tempestive e drastiche, lo dica e lo spieghi. Ma temo che ci sia ben altro dietro a questa ipotesi, per altro non del tutto infondata: tutto lascia supporre che c’è chi pensa di trarre formidabili vantaggi dalla pandemia e chi, invece, sfrutti il caos Covid-19 per sistemare le proprie immense magagne scaricando tutto, con costi sociali immensi, sui più deboli. Byung–Chul Han, considerato uno dei più importanti filosofi contemporanei, docente di Filosofia e Studi Culturali alla Universität der Künste di Berlino, in una intervista rilanciata da ‘Avvenire’ ha detto: ‘Malgrado il costante aumento degli indici borsistici negli ultimi anni, la rischiosa politica monetaria delle banche ha prodotto una forma di panico represso che attende uno sfogo. Il virus è forse solo la goccia che fa traboccare il vaso’ aggiungendo poi: ‘Forse il virus è solo l’avvisaglia di un crash ancora più grande’. Dobbiamo dare ragione al filosofo coreano: a fine 2018 il mercato europeo dei derivati aveva toccato un valore nozionale lordo di 735 mila miliardi di €, qualcosa come 45 volte il Pil europeo, mentre a dicembre dello scorso anno il mercato mondiale dei derivati era stimato attorno ai 2,2 milioni di miliardi di €, cioè 33 volte il PIl mondiale: numeri da far rabbrividire. In Europa da sola la Deutsche Bank vede nei propri bilanci oltre 43 mila miliardi di € di derivati, cioè titolo tossici pari a 14 volte il PIl tedesco. Davanti a questi numeri che vanno letti assieme a quelli tremendi dell’andamento dell’economia in questo 2020 con una diminuzione del 5 per cento del Pil europeo e milioni di disoccupati in più – continua Ciambetti – c’è veramente da chiedersi a chi serva il tira e molla incomprensibile dell’Eurogruppo. Non si tratta di assenza di solidarietà, che nell’Unione Europea almeno da una trentina d’anni è merce rara, ma di pura miopia e incapacità di comprendere cosa sta accadendo sotto i nostri occhi. Oppure c’è chi lo capisce benissimo e pensa di essere immune sia al Cobvid-19 sia al disastro economico-finanziario che si prospetta. Il 28 marzo scorso si è suicidato Thomas Schäfer, da dieci anni ministro delle Finanze dell’Assia, il Land dove hanno sede i principali istituti di credito tedeschi, come Deutsche Bank e Commerzbank oltre alla Banca centrale europea: era assillato dall’angoscia di non riuscire a dare una risposta alle enormi aspettative di aiuto che la popolazione tedesca potrebbe avere. Popolazione tedesca, non italiana. Schäfer conosceva i veri numeri della pandemia finanziaria: forse ha guardato in faccia la realtà cruda e non è riuscito a sopportarla. Dietro ai balbettii dell’Eurogruppo ci sono ragioni che non vengono dette”.

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