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CRV - Iniziato l'esame del Pdl su riqualificazione urbana e rinaturalizzazione del territorio veneto

PressRelease

CRV - Iniziato l'esame del Pdl su riqualificazione urbana e rinaturalizzazione del territorio veneto

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Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Oggi in Consiglio regionale del Veneto

20 marzo 2019, 19:09

CONSIGLIO REGIONALE VENETO

PressRelease - Responsabilità editoriale di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

Urbanistica - Il Consiglio regionale ha iniziato l'esame del Progetto di Legge n. 402 della Giunta 'Politiche per la riqualificazione urbana e l'incentivazione alla rinaturalizzazione del territorio veneto'

(Arv) Venezia 20 mar. 2019 - Nella seduta odierna, il Consiglio regionale ha iniziato l’esame del Progetto di Legge n. 402 della Giunta 'Politiche per la riqualificazione urbana e l'incentivazione alla rinaturalizzazione del territorio veneto'.

La discussione generale è stata introdotta dal Relatore, Francesco Calzavara (ZP): “Questa nuova Legge andrà a sostituire il Piano Casa Ter e parte quindi da quanto di buono è stato prodotto negli ultimi anni, ma che prevede anche una necessaria rivisitazione del succitato Piano. Il Piano Casa Ter è stato uno strumento straordinario che ha prodotto risultati importanti in oltre dieci anni di applicazione, con un indotto significativo, che ha salvato molte imprese edili e che ha fornito strumenti utili di pianificazione urbanistica per le amministrazioni locali. In Seconda Commissione abbiamo ascoltato tutti i soggetti portatori di interesse, mantenendo così le cose buone prodotte dal Piano Casa Ter, togliendo le storture create sul territorio, legate più che altro a interpretazioni normative date dagli uffici comunali e dagli amministrativisti, che sono andate al di là della volontà del Legislatore. La nuova legge non ha una scadenza, rimarrà negli anni a venire, è coerente con la normativa sul contenimento del consumo di suolo. Concetti propri della Legge Regionale n. 14/2017, quali la rigenerazione edilizia e la riqualificazione urbana, sono stati ripresi da questa proposta normativa, che ha tra i principali obiettivi quello di costruire in modo migliore, di investire sulla qualità urbanistica e favorire processi di densificazione degli ambiti di urbanizzazione consolidata. Vogliamo assicurare ai nuovi edifici la qualità architettonica all’interno delle città assieme all’efficientamento energetico degli edifici che si andranno a costruire, con una particolare attenzione rivolta all’economia circolare. Le premialità e i crediti edilizi da rinaturalizzazione sono indubbiamente novità importanti della proposta normativa, saranno incentivi importanti per creare o implementare il valore immobiliare dei manufatti a beneficio di chi vorrà costruire con qualità nel tessuto urbano, pulendo al contempo il territorio da opere incongrue. Le premialità sposano nuove visioni progettuali, come l’efficientamento energetico, il recupero delle acque piovane, collegate a interventi di demolizione e di costruzione. E’ stata introdotta la Commissione per la qualità architettonica, che può esprimere pareri a favore delle Amministrazioni comunali, e sono stati istituiti due premi per la qualità architettonica, al fine di incentivare i progettisti a lavorare bene, con qualità. E’ una legge innovativa, coraggiosa, rispettosa nei confronti delle amministrazioni comunali. Un auspicio: tra le 23 materie richieste dal Presidente Zaia nella trattativa per l’autonomia, c’è anche quella del governo del territorio. Mi auguro che l’autonomia su questa materia arrivi quanto prima perché servono risorse per la rigenerazione urbana. Credo che abbiamo trovato un giusto equilibrio, non è vero che ci sono troppe deroghe. Vogliamo così trasformare il Piano Casa Ter in ‘Veneto 2050, riqualificazione urbana e rinaturalizzazione del territorio’. Cercheremo comunque di migliorare ulteriormente in aula questa proposta normativa, anche alla luce degli oltre duecento emendamenti depositati”.

Il Correlatore Stefano Fracasso (PD): “Veniamo da oltre dieci anni di applicazione del Piano Casa, nato durante la crisi economica e finanziaria che ha coinvolto pesantemente anche il settore edilizio, per rispondere a esigenze emergenziali, prevedendo premialità in volume, in deroga agli strumenti urbanistici vigenti. Ma ora si sta assistendo a una sia pur lieve ripresa del mercato immobiliare, per cui solo un motivo può giustificare, ora come ora, le deroghe agli strumenti urbanistici, ovvero la necessità di contrastare i disastrosi effetti dei cambiamenti climatici e ridurre drasticamente le emissioni inquinanti di Anidride Carbonica, spingere sul massimo dell’efficientamento energetico. Ricordo l’Ecobonus, confermato almeno fino al 2020 e che il Piano Nazionale integrato per l’energia e il clima promette di mantenere anche successivamente, il quale prevede detrazioni fiscali fino al 60 percento sulle spese di costruzione e ampliamento, in caso di raggiungimento dell’efficientamento energetico. Ricordo anche che il Presidente Mattarella, recentemente, a Belluno, ha evidenziato la necessità di contrastare con più forza i cambiamenti climatici e qualche giorno dopo migliaia di giovani sono scesi in piazza, in Veneto, in Italia e in tutto il Mondo, nell’ambito del ‘Fridays for Future’, per denunciare l'inefficienza delle politiche adottate dai Governi, nazionali e regionali, sui cambiamenti climatici. Chiediamo di tradurre in fatti concreti queste istanze, anche perché ce lo chiede l’Europa che, con alcune Direttive, che saranno recepite dal nuovo Piano Nazionale integrato per l’energia e il clima, ha previsto che, a partire dal 2020, i nuovi edifici debbano consumare quasi zero sotto il profilo energetico, con 3,3 Mtep di risparmio in edilizia, per arrivare allo zero nel 2050. A fronte di premialità ricomprese tra il 40 e il 100 percento di volume in più, chiediamo che i nuovi edifici vengano costruiti in classe energetica A1, ovvero con il massimo dell’efficientamento energetico e a consumo energetico quasi zero. I Comuni devono conservare la titolarità di effettuare una pianificazione urbanistica all’interno dei loro territori. Diciamo NO all’estensione dei benefit anche ai capannoni e alla possibilità di ampliare gli edifici anche in zona agricola, non solo per gli agricoltori, ma anche per i semplici cittadini che possiedono un immobile in queste aree. Inoltre, segnalo che la bolletta energetica è nella nostra Regione tra le ‘Top Three’ in Italia, 1.888 euro/anno di media. La vera riqualificazione è quindi quella energetica, perché fa bene all’ambiente, all’economia, alle tante imprese che anche nel territorio regionale sono impegnate nel settore dell’innovazione, e che avrà effetti benefici pure per le nostre tasche, con un abbattimento dei costi delle bollette”.

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