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Keep The Planet: un’ONG a favore del pianeta

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Keep The Planet: un’ONG a favore del pianeta

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Responsabilità editoriale di SEO Cube S.r.l.

21 maggio 2020, 16:22

SEO Cube S.r.l.

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La tutela dell’ambiente rappresenta, negli ultimi tempi, una delle questioni più sensibili e rilevanti. Un numero sempre maggiore di persone si sta attivando per la salvaguardia della Terra: il nostro ecosistema sta soffrendo a causa dell’inquinamento, che colpisce sistematicamente sia le grandi città sia le zone verdi, le montagne, gli oceani, le falde acquifere sotterranee.

Vi sono delle associazioni che combattono, giorno dopo giorno, in difesa della natura. Tra queste ricordiamo Keep The Planet, un’organizzazione non governativa nata nel 2016 ma già conosciuta ovunque per il suo contributo. Lo scopo è proteggere la flora e la fauna delle aree più a rischio e promuovere una vera e propria educazione all’ecosostenibilità, in una lotta costante per evitare la distruzione del nostro pianeta.

Abbiamo intervistato uno dei due fondatori dell’ONG, Alessandro Nicoletti, laureato in Master Class of Marine Biology ed esperto di specie selvatiche. Come emerge anche dal sito keeptheplanet.org, egli ha posto tutte le sue competenze al servizio dell’iniziativa, dopo aver viaggiato in lungo e in largo per partecipare a piani di conservazione ambientale.

Quali sono gli obiettivi principali di Keep The Planet?

Il nostro fondamentale proposito emerge dal nome stesso dell’associazione: Keep The Planet, infatti, ha origine per rendere la Terra un luogo più sicuro per gli esseri viventi del presente e del futuro. Abbiamo messo insieme un team di persone dotate di straordinaria energia, che si spostano di paese in paese per verificare le condizioni delle foreste, dei boschi, dei mari e in generale di tutte le aree naturali.

Non solo: le spedizioni della nostra squadra sono volte a creare delle valide alternative di sviluppo laddove la situazione lo richiede. Offriamo un supporto attivo, con finanziamenti e sostegno all’istruzione. Spesso le popolazioni più povere non si rendono conto dell’importanza di queste problematiche, ed è nostro dovere informarle sui danni provocati da un cattivo utilizzo delle risorse.

Quella di Keep The Planet è, a tutti gli effetti, un’educazione all’ecologia e al rispetto degli animali, delle piante e dei loro habitat. Vogliamo diffondere le nostre idee green, e usarle come base per costruire un mondo migliore. L’organizzazione è ancora giovane, ma la determinazione è tanta e i valori in cui crediamo sono solidi e incrollabili. Affrontiamo dal problema dell’inquinamento della plastica in mare a progetti per la tutela di animali in via di estinzione, a tutto quanto può aiutare nella conservazione ambientale.

Perché consiglierebbe di aderire all’associazione?

Innanzitutto per essere parte di un gruppo coeso, che si batte per l’ecosistema e si impegna a favore di una giusta causa. I nostri soci versano una quota che viene interamente usata per i progetti sul campo.

Chi sceglie di unirsi a Keep The Planet, inoltre, riceve una formazione adeguata di carattere sia teorico sia pratico. Per esempio si ha a che fare con animali in via di estinzione, si osservano i loro comportamenti, si impara come aiutarli. Pensiamo all’orango-tango indonesiano, alla tigre indiana, ai gorilla delle montagne dell’Africa: queste specie sono in pericolo per colpa dell’uomo, ma il team della nostra organizzazione farà tutto ciò che è in suo potere per salvarle.

I membri della nostra ONG diventano professionisti della conservazione dell’ambiente, e vedono ampliarsi di molto i propri sbocchi lavorativi. Scoprono nuove culture, apprendono costumi diversi, vivono esperienze che restano per sempre nella memoria. Nel corso delle perlustrazioni veniamo a contatto con i popoli locali e condividiamo con loro il cibo, i ricordi, le speranze per il futuro.

Non bisogna dimenticare che le esplorazioni di Keep The Planet non toccano i centri del turismo di massa, ma se ne tengono ai margini. Ci dirigiamo verso i villaggi più isolati, verso i paesi più sconosciuti. Non accogliamo soltanto gli studiosi di botanica e zoologia, ma chiunque voglia collaborare con noi per difendere la Terra dall’inquinamento e dalla rovina. La questione, del resto, dovrebbe stare a cuore a tutti.

Quali sono i luoghi che visitate più di frequente?

In linea di massima ci soffermiamo sulle zone in cui la biodiversità è a rischio, e su quelle che ospitano la fauna in libertà come le foreste dell’Indonesia, dell’Amazzonia, dell’India e destinazioni dell’oceano indiano. Per non parlare del mare in ogni parte del mondo, che rappresenta una risorsa indispensabile e un patrimonio inestimabile, eppure l’uomo continua a danneggiarli con i rifiuti e le sostanze tossiche.

Il nostro scopo è promuovere un’efficace e capillare educazione per proteggere i “polmoni verdi” del pianeta da tutto ciò che può minare la loro salute. Non si tratta solo di sensibilizzare gli esseri umani, ma di agire concretamente per dar vita a metodi avanzati di sviluppo sostenibile.

Chi sono i colleghi su cui fa maggiormente affidamento?

Ogni singolo socio di Keep The Planet è in grado di fare la differenza: ciascun membro del team è un eroe, che lotta nel suo piccolo con tutti i mezzi che possiede.

Mi sento, però, di fare il nome di Andrea Pascale, che con me ha fondato l’associazione e che sin dall’inizio ha mostrato un enorme amore nei confronti della natura. Ha condotto numerose escursioni e ancora oggi si dedica allo studio delle più valide tecniche di tutela dell’ambiente.

Non posso non nominare altre due persone straordinarie, ovvero Lorenzo Langini e Francesco Menghini. Il primo ha girato praticamente tutti i continenti, ed è uno dei nostri migliori articolisti; il secondo, invece, è fotografo e film-maker, è stato in Spagna, nel Regno Unito, in Albania e in Brasile, e ha conciliato la sua passione per i viaggi con uno spiccato interesse per il web e la tecnologia.

Ad ogni modo, come già ho detto, tutti coloro che aderiscono a Keep The Planet sono ugualmente importanti. Tutti gli ingranaggi sono fondamentali per il funzionamento del meccanismo. C’è chi si occupa degli animali e chi delle piante, chi pensa all’aspetto economico e chi a quello formativo: qualsiasi uomo o donna che lavora con noi dà un contributo essenziale.

L’associazione non è molto vasta, ma tutti i soci hanno ben chiaro il proprio obiettivo e mettono a disposizione le proprie conoscenze. Abbiamo, per esempio, dei veri esperti dello sfruttamento delle palme da olio, o dell’industria del legno in Amazzonia. Qualunque intervento è accolto con piacere, e tutte le forze convergono verso la salvaguardia del mondo che abitiamo.

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