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“Untore”: messaggio lasciato sul furgone di un corriere di Bartolini dopo i casi di coronavir

PressRelease

“Untore”: messaggio lasciato sul furgone di un corriere di Bartolini dopo i casi di coronavir

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Responsabilità editoriale di AMNESTY INTERNATIONAL

I diritti umani ai tempi del Covid-19, di Amnesty International Italia

07 luglio 2020, 10:00

AMNESTY INTERNATIONAL

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di AMNESTY INTERNATIONAL

L'attività di monitoraggio dei diritti umani in Italia ai tempi del Covid-19 è un progetto di Amnesty International Italia all'interno della campagna #NessunoEscluso. La nuova formula settimanale continuerà a tenere alta l’attenzione tanto sulle ingiustizie, quanto sulle molte azioni solidali semi-sconosciute nel nostro paese durante il periodo di “ripartenza”.

“Untore”: messaggio lasciato sul furgone di un corriere di Bartolini dopo i casi di coronavirus

A Bologna un corriere della Bartolini, oggi Brt, ha trovato sul furgone un messaggio con la scritta “Untore”. Nei giorni scorsi in una delle sedi Brt del capoluogo emiliano è stato individuato un focolaio di coronavirus con 107 dipendenti positivi. Cathy La Torre, avvocato dei diritti civili ed ex consigliera comunale di Sel: “Bologna, tira fuori gli anticorpi contro odio e pregiudizio e apri gli occhi. I fattorini non sono untori, ma semmai lavoratori che hanno contratto il virus senza volerlo”. Amnesty International esprime solidarietà ai lavoratori della Brt e invita ancora una volta a porre fine alla diffusione di sentimenti di odio e discriminazione che non fanno altro che esacerbare una situazione già complicata. I lavoratori particolarmente esposti a rischio di contagio in questo periodo devono essere protetti e tutelati.

Fanpage 

Bergamo: le famiglie delle vittime del Covid non sono state invitate alla commemorazione con il Capo dello Stato

Gli organizzatori della commemorazione al cimitero di Bergamo alla presenza di Sergio Mattarella dello scorso 28 giugno non hanno invitato i parenti delle vittime ma solo le istituzioni. Il comitato Noi denunceremo, che riunisce i familiari di molte vittime del Covid-19 nella bergamasca, ha espresso profondo rammarico per la scelta di escludere le persone che più direttamente hanno vissuto sulla propria pelle il dramma che ha cambiato per sempre il volto della città.

Amnesty International Italia esprime solidarietà al comitato Noi denunceremo e auspica che le istituzioni, sia quelle nazionali che i sindaci, collaborino attivamente con il lavoro della magistratura per accertare le responsabilità nella gestione della pandemia e che sia fatta verità e giustizia per le vittime di Covid-19.

Valseriana News

Cgil: necessario un welfare più forte per diritti universali 

È questo il messaggio che emerge nell’XI Rapporto sulla contrattazione sociale territoriale dell’Osservatorio FDV-Cgil-Spi, presentato lo scorso 30 giugno. La situazione lasciata dalla pandemia ha messo in evidenza le carenze strutturali del sistema di welfare italiano, che è necessario ripensare, prevedendo maggiori risorse finanziarie per le politiche sociali e l’effettiva universalità del sistema di protezione sociale, in tutto il paese e per tutti i cittadini. Anche Amnesty International Italia evidenza come la pandemia abbia ampliato la forbice delle diseguaglianze e si unisce alla richiesta di politiche volte a tutelare i diritti umani di tutti, garantendo alle persone il pieno soddisfacimento dei loro quotidiani bisogni di base.  

Cgil

Regolarizzazione migranti: presentate 80.366 domande

Sono i numeri del secondo report pubblicato dal Viminale sulla procedura di emersione dei rapporti di lavoro avviata lo scorso 1º giugno, di cui l’88 per cento riguarda il lavoro domestico e di assistenza alla persona. Dati che, secondo Amnesty International Italia, sottolineano la necessità di misure più efficaci per regolarizzare migliaia di lavoratori sfruttati. Nell’apprendere poi la decisione della commissione Bilancio alla camera di respingere tutte le proposte migliorative al Dl Rilancio in merito alla regolarizzazione, Amnesty International Italia ritiene sia stata sprecata un’occasione per allargare le categorie oggetto del decreto e porre così al centro i diritti di migliaia di lavoratori e lavoratrici. 

Ministero dell'Interno 

Caritas italiana monitora l'impatto del Covid-19 sulla creazione di nuove categorie di poveri

Il 95,9 per cento delle Caritas partecipanti al monitoraggio segnala un aumento dei problemi legati alla perdita del lavoro e delle fonti di reddito, difficoltà nel pagamento di affitto o mutuo, disagio psicologico-relazionale, difficoltà scolastiche, solitudine, depressione, rinuncia/rinvio di cure e assistenza sanitaria. Anche nell’attuale fase di ripresa, Amnesty International Italia ribadisce la necessità di investire nella lotta alle diseguaglianze e alla povertà, garantendo il più ampio accesso possibile alle forme di previdenza sociale e ai servizi sanitari, e assicurando che le categorie più fragili della popolazione siano effettivamente protette.  

Caritas

Criminalità: la pandemia aumenta i rischi

“Fra fine febbraio e metà giugno 2020 l’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia ha ricevuto circa 350 segnalazioni di operazioni sospette direttamente collegate all’emergenza”. A dichiararlo, in occasione della presentazione del Rapporto annuale, il direttore dell’unità Claudio Clemente. Tra le anomalie quelle relative a forniture sanitarie prive dei requisiti tecnici e a movimenti di contante che potrebbero nascondere finalità illecite “con il possibile coinvolgimento della criminalità e forme di usura”.

Amnesty International Italia evidenzia l’urgenza di introdurre misure per la tutela dei diritti sociali, economici e culturali e del diritto alla salute di ogni individuo, che contrastino l’incremento di diseguaglianza e svantaggio in cui l’illegalità trova maggiore spazio d’azione.

Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia 

Rsa: urgente il pieno ripristino delle visite agli anziani

“L’istituzione di forme di controllo nazionale […] affinché sia esercitato ovunque nelle Rsa il diritto agli incontri, secondo modalità rispettose della sicurezza”: è quanto chiede, in una lettera rivolta al Garante nazionale delle persone detenute, Felicita-Associazione per i diritti nelle Rsa a cui aderiscono parenti delle vittime del Covid-19 e rappresentanti di circa 30 residenze. Tante le strutture che, delegate dalle regioni a decidere sul riavvio dei colloqui, non hanno riaperto le porte o offrono opportunità di visita limitate.

Amnesty International Italia ribadisce la necessità di garantire a ogni individuo il fondamentale diritto a godere delle migliori condizioni di salute fisica e mentale che sia in grado di conseguire e, a tal fine, di rivolgere particolare attenzione ai gruppi più vulnerabili.

Felicita – Associazione per i diritti nelle Rsa

Niente risarcimento ai medici di base morti perché Covid-19 non è riconosciuto come infortunio

Le compagnie assicurative private escludono che il contagio possa essere considerato un infortunio e non coprono i danni. Lo fanno se l’assicurato ha stipulato una polizza anche contro le malattie, ma è una cosa molto rara perché in Italia c’è il Servizio sanitario nazionale che cura gratuitamente.

Amnesty International Italia esprime solidarietà ai familiari dei medici di base morti durante il loro lavoro di lotta contro la pandemia. Essi hanno ricoperto un ruolo chiave in settore ritenuto essenziale nella lotta al coronavirus e per questo avrebbero dovuto essere tutelati. L’organizzazione auspica che il valore del lavoro dei medici di base venga riconosciuto e che sia resa giustizia alla loro morte durante l’espletamento delle proprie funzioni.

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