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Unifortunato, un successo la giornata di studi sulle relazioni familiari interculturali

PressRelease

Unifortunato, un successo la giornata di studi sulle relazioni familiari interculturali

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Responsabilità editoriale di Università Giustino Fortunato

Prefetto Iurato, ‘parta da qui un corso formazione online sui principi costituzionali per le confessioni religiose presenti in Italia'

03 dicembre 2019, 15:54

Università Giustino Fortunato

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di Università Giustino Fortunato

E’ stata un successo la VI Giornata di studi beneventana sulle "Relazioni familiari interculturali e tutela di genere’: oltre 500 le persone hanno seguito con grande interesse l’evento che si è svolto all'Università Giustino Fortunato e  durante il quale il prefetto Giovanna Maria Iurato ha lanciato la proposta che da Benevento e dall'ateneo telematico possa partire, in collaborazione con la Direzione Centrale dei Culti, un corso di formazione on line sui principi costituzionali fondamentali per le nuove confessioni religiose presenti sul territorio italiano.

La giornata è stata promossa dalle cattedre di diritto ecclesiastico e diritto canonico dirette da Paolo Palumbo con la collaborazione delle cattedre di Didattica generale di Laura Sara Agrati, di Psicologia dinamica di Raffaele De Luca Picione e di Diritto privato di Silvia De Marco.

Presente per l’occasione a Benevento Giovanna Maria Iurato, Prefetto, Direttore Centrale Affari dei Culti – Ministero dell’Interno che ha presieduto la sessione pomeridiana e concluso i lavori soffermandosi sui principali spunti di riflessione emersi nel corso della tavola rotonda facendo emergere come sia evidente la necessità di una maggiore consapevolezza e formazione in tema di diritti umani e principi fondamentali dell'ordinamento costituzionale che sono all'apice di un'ideale piramide di principi che devono orientare le relazioni familiari interculturali. In questo senso ha rimarcato il ruolo fondamentale della Direzione centrale per gli Affari dei culti che affianca le confessioni religiose in questo percorso di consapevolezza e di condivisione anche in relazione alla redazione degli statuti o delle stesse intese in cui la problematica familiare rappresenta sempre un profilo di grande interesse e attenzione. Infine il Prefetto ha ringraziato l'Unifortunato, presso la quale per la terza volta è intervenuta, e il Prof. Paolo Palumbo, per la grande sensibilità che dimostra a porre al centro del dibattito interdisciplinare tematiche di così grande interesse, lanciando l'idea che proprio da Benevento e dall'ateneo telematico possa partire il progetto di un primo corso di formazione on line sui principi costituzionali fondamentali  per le nuove confessioni religiose che si affacciano sempre più numerose sul nostro territorio.

La giornata è cominciata al mattino con la prima sessione presieduta da Antonio Foderaro, della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli. Dopo i saluti del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Benevento, Alberto Mazzeo, è intervenuto Bruno Rossi, ordinario di pedagogia generale e sociale all’Università di Siena, il quale ha sottolineato che “si deve rafforzare la convinzione che la famiglia sia il fondamento sul quale edificare la società solidale e rappresenta il luogo privilegiato per la formazione di personalità desiderose e capaci di impegnarsi per la realizzazione di una società interculturale guadagnando altre mentalità e altri stili di vita così da farsi autrici, oltre che della solidarietà interna, della solidarietà esterna”. Della famiglia interculturale ha parlato anche Caterina Arcidiacono, ordinario di psicologia sociale -Università Federico II di Napoli: “La presenza delle coppie interculturali – ha detto - costituisce un osservatorio privilegiato per esplorare la praticabilità della coesistenza e dell’integrazione della molteplicità di esperienze culturali degli individui a livello del rapporto di coppia, delle dinamiche intrafamiliari e sociali. Essa esprime il livello più profondo in cui si manifesta, nella quotidianità, l’incontro tra culture diverse e tra identità culturali differenti, che può essere reso più difficoltoso dal confronto tra modelli coniugali e famigliari diversi”.

Maria Costanza, ordinario di diritto privato - Università di Pavia, ha parlato delle differenze e armonizzazioni nel pluralismo genitoriale, soffermandosi sui temi della filiazione e della responsabilità dei genitori, che nella nostra società multiculturale si caratterizzano per la varietà e la ricchezza della comparazione. Antonio Fuccillo, ordinario di diritto ecclesiastico - Università della Campania “Luigi Vanvitelli” si è soffermato su matrimonio, famiglia e minori tra identità religiose e rilevanza civile, osservando come “appare evidente nella società contemporanea il delicato rapporto tra doveri religiosi e doveri giuridici che trova un florilegio di possibili declinazioni proprio all’interno della famiglia, nelle diversità di una religiosità multiculturale tipica proprio delle “famiglie” di oggi”. Livia Saporito, ordinario di diritto privato comparato - Università della Campania “Luigi Vanvitelli” ha invece parlato del diritto israeliano in materia di diritto di famiglia che “rappresenta un caso unico di privatizzazione delle relazioni familiari all’interno di uno stato che si proclama democratico. La complessa relazione tra diritto, religione e stato Israele presenta caratteristiche del tutto peculiari, che si riflettono in special modo sulla disciplina del matrimonio e del divorzio”. Nel corso della mattinata ha portato i saluti anche l’arcivescovo di Benevento Mons. Felice Accrocca.

Ha suscitato moltissimo interesse anche la tavola rotonda pomeridiana, coordinata da Alessio Sarais, Vice Prefetto - Direttore Centrale Affari dei Culti - Ministero dell’Interno e che si è aperta con i saluti del Magnifico Rettore dell’Unifortunato Giuseppe Acocella, il quale ha evidenziato la scelta illuminata dell’Università di dedicare una giornata di studi ad un tema così centrale e fondamentale per l’oggi e per il futuro. In questa sessione si è approfondito ulteriormente il problema interculturale in famiglia tra parità di genere, filiazione, adozione, separazione e divorzio, anche con testimonianze dirette.  L’avvocato Maria Giovanna Ruo, Presidente Nazionale di CAMMINO-Camera Nazionale Avvocati per la Persona, le Relazioni Familiari e i Minorenni ha sottolineato l’importanza “nella composita realtà della nuova società di trovare la bussola per orientare il cammino della tutela delle nuove vulnerabilità nei diritti fondamentali e nell'applicazione che ne ha fatto la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, che tanto sta contribuendo, grazie a interpretazioni adeguatrici della nostra normativa, a dare impulso alla protezione delle persone più fragili nella società contemporanea”.   Il magistrato Giovan Francesco Fiore del Tribunale per i minorenni di Salerno, si è soffermato sul tema dell’affidamento parlando di “educazione, ri-educazione e interessi dei minori cultura religiosa e dinamiche interculturali”. Il magistrato Vincenzo Beatrice, Presidente Tribunale di Avellino ha illustrato invece i procedimenti in materia familiare, in particolare i procedimenti di separazione e divorzio collegati al tema dell’educazione religiosa dei figli, che lo vedono tenacemente impegnato.  Il magistrato Luigi Galasso, del Tribunale di Benevento ha tratteggiato con qualche riferimento alla giurisprudenza di legittimità, le questioni dei dissidi tra genitori di diversa religione e quella dei limiti, entro cui le differenze culturali possano eventualmente giustificare comportamenti altrimenti antigiuridici alla stregua delle comuni regole di condotta.

Su questo aspetto, la prospettiva psico-sociale è stata data da Alberto Mascena, Presidente Associazione Italiana Famiglie e Coppie Miste, che ha approfondito le principali sfide delle coppie e famiglie miste, con particolare attenzione alla gestione delle differenze e alle difficoltà relazionali, alle dinamiche interreligiose, al rapporto con le famiglie d’origine e la comunità, l’educazione dei figli.  Filippo Romeo, associato di diritto privato presso l’Università Kore di Enna e Componente della Commissione Diritto di famiglia del CNF, è intervenuto quindi sulle possibili prospettive professionali che il diritto interculturale può aprire ai giovani giuristi e al fine di evidenziare la connessione esistente tra uso interculturale del diritto e modellazione degli spazi dell’esperienza giuridica, ha presento alcuni casi giurisprudenziali in materia di divorzio e, in particolare, due recenti pronunce di divorzio rese in Italia applicando il diritto di famiglia marocchino. La testimonianza diretta sul tema del divorzio è arrivata da Fabrizio Dell’Anna, Titolare Agenzia Italiana Genitori Separati ha evidenziato con un taglio molto pratico e concreto gli aspetti che nella percezione dei partner rendono realizzabile una relazione di coppia mista e le conseguenze che ne derivano.

Durante la tavola rotonda si è parlato anche di contrasto alla violenza sulle donne e contributo delle religioni, con Paola Cavallari, Presidente Nazionale dell’osservatorio interreligioso sulle Violenze contro le donne. “Le donne, anche se in condizione di discriminazione, sofferenza e precarietà economia più di quanto lo siano gli uomini – ha rilevato - storicamente sono state vissute come soggetti che per varie ragioni non potevano partecipare agli stessi diritti degli uomini, anche e soprattutto nei contesti familiari. Le religioni in questo senso hanno le loro responsabilità. Sarebbe miope non vedere gli effetti che tuttora tali timori esercitano come uno degli elementi determinanti alla soggezione femminile, in tutti i contesti religiosi. Ogni religione possiede però scintille di verità e libertà per ogni creatura”. Soddisfazione è stata espressa dagli organizzatori e Palumbo ha sottolineato come, “i relatori intervenuti hanno ripetuto che siamo stati “pionieri”, facendo riferimento al nostro impegno a voler trattare la tematica delle relazioni familiari interculturali e della tutela di genere con una giornata di studi che partendo da profili ecclesiastici si è aperta al dialogo interdisciplinare e al contributo della società civile”.

 

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