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Muro di Berlino; la caduta vista dall'interno, raccontata dal giurista tedesco Schimming

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Muro di Berlino; la caduta vista dall'interno, raccontata dal giurista tedesco Schimming

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Responsabilità editoriale di Università Giustino Fortunato

All’Unifortunato per il convegno sui 30 anni dallo storico evento

12 novembre 2019, 08:47

Università Giustino Fortunato

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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PressRelease - Responsabilità editoriale di Università Giustino Fortunato

La caduta del muro di Berlino e la riunificazione della Germania sono state ricostruite all’Università Giustino Fortunato da tanti illustri ospiti e dalla voce di un testimone che ha vissuto dall’interno quei momenti storici: Stefan Schimming, giurista, dirigente del Ministero dei trasporti tedesco, che ha curato gli accordi per la riunificazione della rete stradale  tra Germania dell’Est e dell’Ovest, intervenuto al convegno “1989-2019: Trent'anni dalla caduta del muro di Berlino, organizzato dall’ateneo telematico in collaborazione con la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici Internazionale (SSML).

Schimming, che si è avvalso della traduzione in lingua italiana dell’interprete professionista Silke von Heiden, ha spiegato che “a gettare le basi alle proteste che hanno portato alla caduta del muro di Berlino, il 9 novembre del 1989 – ha detto - sono stati due elementi principali: lo scontento per le elezioni comunali nella Ddr, nella primavera del 1989 e i problemi economici che crearono tanta collera, sfociando alle proteste popolari.  Da queste proteste poi sono nate le manifestazioni del lunedì che, dall’agosto al settembre, hanno portato strada fino a 70.000 persone. Per il regime era diventato impossibile agire con la forza contro questi movimenti e nel giro di poche settimane è crollato. Tuttavia, anche se da decenni politici, chiese e sindacati volevano l’unificazione, nessuno era preparato in quel momento. Una volta crollato il muro, la domanda fu ‘e ora cosa facciamo?’ I problemi da affrontare furono tantissimi a partire da come doveva chiamarsi la riunificazione, ‘unione o adesione?’ Il secondo problema, che spesso dimentichiamo, è che le due Germanie erano Paesi occupati e quindi quale forma giuridica usare per la unificazione? E poi la nuova Germania così creata faceva sempre parte della Nato?”

Durante l’evento dalla professoressa Maria Pia Varriale docente di Geografia Politica ed Economica all’Unifortunato è stato ricordato anche il disagio vissuto dal popolo della Germania dell’Est: “l’80% dei tedeschi dell’Est si trovò senza lavoro. I loro prodotti non competevano con quelli occidentali. Il sistema sanitario da pubblico diventò assicurativo. Fu smantellato il sistema scolastico dell’Est, ridotto il numero degli asili nido. Ci fu il problema dell’accesso all’università da parte dei giovani dell’Est che non conoscevano l’inglese che invece era obbligatorio per l’iscrizione agli studi universitari”. Tutto questo, ha spiegato la docente, ha portato il popolo a rifugiarsi nella nostalgia per il passato: “questo non significa che il popolo tedesco dell’Est stava rimpiangendo il periodo comunista, ma rimpiangeva le piccole storie quella vita che erano state cancellate con un colpo di spugna. Questo sentimento ha portato alla nascita dei mercatini delle pulci con i prodotti della Germania dell’Est che hanno creato dei flussi turistici da Ovest verso Est e sono diventati prodotti di nicchia, molto ricercati”.

All’evento erano presenti numerosi studenti delle scuole superiori ai quali Ennio De Simone, straordinario di Storia Economica e Prorettore dell’Unifortunato, ha ricordato quali sono stati gli eventi storici che hanno portato alla costruzione del muro di Berlino nel 1961, e di come la sua caduta rientri nel disfacimento del blocco sovietico. “E’ importante – ha rilevato -conoscere il passato per evitare che certe questioni non si verifichino più”.

Anche Antonio Ciaschi, ordinario di Geografia all’Unifortunato, ha ricordato che la caduta del muro di Berlino portò all’abbattimento della cosiddetta cortina di ferro che in Europa divideva l’Est dall’Ovest. Anche il console onorario di Germania, Giovanni Caffarelli, ha voluto inviare un messaggio ai tanti giovani presenti all’evento, che è stato letto da Paolo Palumbo, vicario SSML. “Il muro di Berlino – ha detto – era il simbolo di una divisione che separava milioni di persone ed è importante riflettere su motivi che dividono le popolazioni. Le celebrazioni per l’anniversario della sua caduta sono l’occasione per ricordare quanto sia importante abbattere i muri divisori e costruire ponti che uniscano”.

Infine Massimo Fragola, associato di Diritto dell’Unione Europea all’università della Calabria, ha sottolineato l’importanza di essere uniti in Europa “perché il mondo va per macroaree, basi pensare all'Accordo Nordamericano per il Libero Scambio (Nafta) tra Stati Uniti, Canada e Messico e al fatto che 28 stati africani si uniscono seguendo il modello Ue, perché più si creano entità ampie più si può stare all’interno del mondo. Da soli non ce la facciamo. Ma, per quanto riguarda l’Europa, c’è bisogno di un elemento importante: la volontà politica degli Stati membri di stare insieme”. Tuttavia l’esperto ha ricordato l’importanza di migliorare le regole alla base dell’Ue, che erano state pensate per un numero esiguo (sei) di paesi che hanno dato vita all’Unione.

Durante l’evento sono stati anche letti, in lingua italiana e tedesca di brani poetici e letterari riferiti alla letteratura tedesca del cambiamento (Wende), da parte degli studenti della SSML, Annachiara Maccauro e Raffaele Lizza.

 

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