(ANSA) - PERUGIA, 04 LUG - Prevede la creazione di un
ecosistema dell'innovazione interregionale, che coinvolge oltre
l'Umbria anche le Marche e l'Abruzzo, e che vedrà nascere nel
territorio regionale uno spoke di ricerca specializzato sui
biomateriali, a Terni, e uno sui nanomateriali, a Nocera Umbra
(che riceveranno, complessivamente, finanziamenti per circa 31
milioni di euro) il progetto Vitality, finanziato con la
Missione "Dalla ricerca all'impresa" del Pnrr (Missione 4,
Componente 2, Investimento 1.5), uno degli undici ecosistemi che
sono stati approvati dal Governo. Sono poi circa 129 milioni di
euro quelli che verranno distribuiti in ambito macroregionale.
Il progetto è stato presentato nell'Aula magna dell'Università
degli Studi di Perugia. Sono intervenuti il rettore, Maurizio
Oliviero, e l'assessore allo Sviluppo economico della Regione
Umbria, Michele Fioroni, oltre ai rappresentanti dei
Dipartimenti dell'Università e i partner privati coinvolti. Ha
come obiettivo - è stato spiegato - di creare reti costituite da
Atenei, enti di ricerca, enti territoriali ed imprese, che
intervengano su aree di specializzazione tecnologica coerenti
con le vocazioni industriali e di ricerca del territorio.
Università ed enti territoriali, mondo della ricerca e
politica - è stato ricordato - che si sono messi insieme per
costruire il tutto. "Abbiamo fatto sì - ha detto Fioroni - che
la programmazione economica ed industriale regionale e quella
del sistema delle conoscenze andassero per la prima volta a
braccetto".
Un importante progetto quindi - è stato spiegato -, in cui
possono cooperare sempre più le Università e le imprese. "Per
guardare allo sviluppo regionale - ha sottolineato l'assessore -
e mettere un tassello rilevante nel percorso di specializzazione
dell'economia locale nell'ambito dei materiali innovativi e dare
una spinta alla creazione di luoghi di ricerca duali".
"Il ruolo del nostro ateneo - ha affermato Oliviero - è stato
determinante per la creazione della rete, visto che
nell'ecosistema sono coinvolti 10 spoke, di cui nove atenei e
uno privato. Due di quelli che lo compongono, tra gli
universitari, sono dell'ateneo perugino". Anche il rettore ha
evidenziato poi il rapporto e l'azione comune con la Regione,
visto che "l'Assessorato regionale allo sviluppo traccia le
politiche industriali e l'ateneo mette a disposizione le proprie
competenze".
Infine, nel sottolineare le azioni che caratterizzano il
progetto è stata ricordata l'importante attività di ricerca che
sarà fatta sui biomateriali e sui nanomateriali, con l'Umbria
che, grazie al Polo chimico ternano e all'area ex Merloni,
diventerà un "laboratorio verde" e di "bioeconomia". (ANSA).