(ANSA) - ROMA, 01 APR - La Camera di Commercio di Roma ha
elaborato un nuovo report che indaga sull'impatto della pandemia
nei bilanci 2020 delle imprese, ma si concentra soprattutto
sulle aspettative degli imprenditori relativamente al 2021, e
alle azioni che le imprese stanno mettendo in campo per
contrastare la situazione e ripartire quando si tornerà alla
normalità.
Ricordiamo che l'Osservatorio predisposto dalla Camera di
Commercio di Roma sta fornendo, da marzo 2020 a oggi, un
costante aggiornamento
sull'evoluzione dei fatti, cercando di cogliere il sentiment
degli imprenditori e identificando i provvedimenti che meglio si
sono prestati a contenere il danno economico subito dalle
imprese e studiare strategie utili per il rilancio.
La Camera di Commercio di Roma ha costruito un panel di 500
imprese rappresentative delle attività economiche di Roma e
provincia per valutare l'impatto economico del coronavirus e
fornire un costante aggiornamento sull'evoluzione della
situazione.
Questa nuova indagine è stata somministrata tra il 24 e il 29
marzo 2021. Le imprese del campione hanno nel 67% dei casi la
sede nel comune di Roma e per il 33% dei casi nel resto della
provincia di Roma. L'84,6% delle imprese ha tra 0 e 9
dipendenti, il 12,6% ha tra 10 e 49 dipendenti e il 2,8% delle
imprese ha oltre 50 dipendenti.
Considerazioni generali
Questa indagine, come detto, si concentra soprattutto sulle
aspettative degli imprenditori relativamente all'anno in corso e
alle azioni che si stanno attuando per fronteggiare la
situazione e ripartire appena possibile.
Il 2020 è stato un anno durissimo per le imprese, ma la crisi ha
colpito in maniera molto diversa il sistema imprenditoriale
romano. Anche il 2021 sarà un anno difficile, e la quasi
totalità del tessuto produttivo si aspetta una normalizzazione
dell'attività economica solo nel 2022.
Consuntivo fatturato 2020
Per il 47,7% delle imprese intervistate la riduzione di
fatturato nel 2020 ha superato il 30%. In totale per il 79,1%
delle imprese il fatturato è diminuito (per il 31,4% delle
imprese il fatturato è diminuito fino al 30%) a fronte di un
20,9% che ha visto invece il fatturato stabile o in aumento.
Dopo un anno così difficile il 29,3% delle aziende dichiara di
essere in una situazione di vulnerabilità e di aver proseguito
l'attività solo grazie alle misure di sostegno messe in campo,
mentre un altro 31,4% pensa che ci siano concreti rischi di
chiusura dell'azienda nel 2021.
Fatturato primo trimestre 2021
Il 25,9% delle imprese si aspetta un fatturato stabile nel primo
trimestre 2021, mentre solo l'8,4% si aspetta un aumento. Il
restante 65,7% prevede una ulteriore diminuzione del fatturato
nel primo trimestre 2021.
Inoltre, per l'84,9% delle imprese la situazione si normalizzerà
solo nel 2022.
Come si sta preparando l'impresa per il ritorno alla normalità
Quasi due imprese su tre pensano che non siano necessari
cambiamenti aziendali e che il ritorno alla normalità dipenderà
solo dalla fine dell'emergenza sanitaria.
Una parte importante di imprese sta invece potenziando i canali
di vendita digitali, la formazione del personale e la
personalizzazione dei prodotti.
Pericoli per la ripresa
Per il 33,5% delle imprese l'epidemia ha causato un abbassamento
delle aspettative per il futuro, il 31,8% delle imprese pensa
che ci saranno molte chiusure e un aumento dei disoccupati
significativo, per quasi il 30% delle imprese un altro motivo
che potrebbe compromettere la ripresa è lo slittamento degli
investimenti e anche, per il 23% delle imprese, l'aumento della
propensione al risparmio delle famiglie legato all'incertezza
per il futuro.
"I risultati di questa nuova indagine - afferma Lorenzo
Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma -
delineano un quadro di forte sofferenza per il nostro tessuto
produttivo, ma anche un impatto della crisi differenziato: più
contenuto per manifatturiero e costruzioni, molto forte per
alberghi, ristoranti e commercio dove il calo del fatturato è
più marcato e la ripresa ancora lontana dal manifestarsi. La
pandemia, senza dubbio, ha poi accelerato il processo di
digitalizzazione delle imprese e lo dichiara quasi una su
quattro (22,6%) ma le piccole, che rappresentano la spina
dorsale del nostro tessuto produttivo, hanno spesso un livello
delle competenze che è un punto debole. Per questo è necessario
un grande sforzo, da parte di tutti gli attori preposti allo
sviluppo, per accompagnare le Pmi nella trasformazione digitale
perché è ormai una scelta obbligata: solo se l'impresa è
innovativa, sopravvive. In generale, l'Osservatorio della Camera
di Commercio attivato a marzo 2020 in concomitanza con l'avvio
del primo lockdown ci ha restituito l'immagine di un sistema
imprenditoriale locale che non si arrende, seppur tra molte
difficoltà. Dopo un anno la situazione resta complessa, ma la
campagna vaccinale in costante potenziamento, il nuovo decreto
ristori e i fondi del Recovery Plan inducono a un minimo di
ottimismo per i mesi a venire. Roma, la Capitale d'Italia, può e
deve ripartire. Il tempo delle rendite è finito, serve una nuova
visione di sviluppo e auspico - conclude Tagliavanti - che venga
realizzato un grande progetto capace di legare insieme le
filiere della produzione, del sapere, dell'innovazione e della
conoscenza, facendo leva sul grande patrimonio della nostra
città. Noi, come Camera di Commercio, siamo pronti a dare il
nostro contributo". (ANSA).