(ANSA) - GROSSETO, 31 MAR - Un'impresa toscana su tre ha
intenzione di utilizzare i finanziamenti europei e i fondi
comunitari, ma per avvalersi di queste risorse chiede
soprattutto una netta semplificazione delle procedure
amministrative, l'utilizzo di un linguaggio semplice nei bandi e
nella modulistica e assistenza tecnica. Questo emerge da
un'indagine effettuata da SiCamera e InfoCamere nell'ambito del
progetto Sisprint del quale, spiega una nota, la Camera di
commercio della Maremma e del Tirreno è 'Antenna territoriale'
per la Toscana con un ruolo di ascolto delle istanze del sistema
imprenditoriale regionale.
Appena il 2,6% delle imprese toscane (3,6% media Italia) è
riuscito ad utilizzare finanziamenti europei/fondi strutturali
nel periodo 2014-2020, nella maggior parte dei casi accedendo a
Por regionali (65,5%) o Pon nazionali (28,8%) e affrontando
diverse difficoltà. Per quanto riguarda la scrittura e la
presentazione delle domande, quasi un'impresa regionale su due
lamenta la difficoltà di adempiere alle richieste (46%), oltre
un quinto sottolinea la modesta rispondenza degli strumenti alle
esigenze delle imprese, e tempi di attesa troppo lunghi tra
richiesta ed assistenza. Quote significative di imprese indicano
anche altre criticità di rilievo: settori dei bandi non
attinenti alle attività dell'impresa (17,8%), dimensioni
imprenditoriali troppo limitate (15,9%), assistenza inadeguata
da parte delle amministrazioni responsabili dei bandi (13,8%),
scarsa chiarezza degli istituti di credito (13,8%), esistenza di
aziende prive delle necessarie competenze all'accesso (9,5%) e
difficoltà legate all'obbligo di presentare garanzie e/o
fidejussioni (7,9%). "Sono dati che non stupiscono - commenta il
presidente della Camera di commercio della Maremma e del Tirreno
Riccardo Breda - l'eccessiva complessità, la burocrazia
esasperata sono uno dei problemi che soffocano la ripresa
imprenditoriale da troppo tempo. Anche l'indagine Sisprint
dimostra che invece la propensione a ripartire c'è, ma il ruolo
del pubblico deve essere rivisitato, puntando su procedure più
semplici e comprensibili e su un'assistenza tecnica davvero in
grado di supportare le imprese nei percorsi di crescita, anche
in Europa". (ANSA).