(ANSA) - VENEZIA, 26 MAR - Il clima di incertezza
sull'evoluzione della crisi sanitaria, il calo della domanda sia
interna che estera e le conseguenti difficoltà finanziarie hanno
disincentivato gli imprenditori ad effettuare investimenti. Lo
rileva Unioncamere del Veneto che ha evidenziato come nel 2020
il 42,2% delle imprese manifatturiere con almeno 10 addetti ha
effettuato investimenti materiali e immateriali, una quota
inferiore del 10% sul 2019 (quando era pari al 51,9%). Inoltre,
sono state impiegate il 2,9% di risorse in meno rispetto al
2019.
"Nel 2020 - osserva il presidente Mario Pozza - si registra
una brusca frenata degli investimenti e dietro i numeri ci sono
i timori degli imprenditori che non vedono la luce alla fine del
tunnel dell'emergenza causata dal Covid-19. Purtroppo questo,
però, rischia di avere degli effetti estremamente negativi sul
tessuto economico e sociale perché meno investimenti significano
meno crescita, meno occupazione, meno opportunità per i giovani
e soprattutto perdita di competitività per il sistema nel suo
complesso.
A questo quadro si aggiunge il ritardo della campagna
vaccinale". Per Pozza "è necessario un cambio di passo ed una
presa di posizione forte in grado di difendere gli interessi dei
singoli Stati e questo significa rassicurare anche i sistemi
economici. Nei prossimi mesi il quadro potrebbe essere ancora
più negativo perché come Unioncamere Veneto dice da mesi le
nuove regole europee sull'accesso al credito rischiano di creare
enormi difficoltà alle imprese che hanno bisogno di risorse per
ripartire". "Gli imprenditori sono preoccupati ed hanno paura e
questo mette in stand by gli investimenti. Per questo- conclude
- servono segnali forti e chiari da parte del Governo, ma anche
a livello europeo con una politica industriale in grado di
creare un ecosistema favorevole alle imprese che vogliono
investire sul futuro". (ANSA).