(ANSA) - BOLOGNA, 25 MAR - Sono le infrastrutture digitali e
la formazione i principali asset per lo sviluppo del settore
agroalimentare emiliano-romagnolo anche alla luce dell'emergenza
Covid che ha imposto nuovi paradigmi commerciali con un marcato
incremento delle attività online. E' quanto emerge da uno studio
condotto da Art-Er e Unioncamere Emilia-Romagna che ha visto
coinvolte 155 imprese appartenenti a tutti i comparti in
rappresentanza di 3,6 miliardi di fatturato.
In base al rapporto, stilato con l'obiettivo di monitorare
l'utilizzo degli strumenti commerciali off-line e on-line in
Italia ed all'estero e intitolato 'Indagine sulle imprese
agroalimentari della Regione Emilia-Romagna: elementi per lo
sviluppo del settore - Imprese agroalimentari e mercato
all'epoca del Covid: un'indagine sul campo' , il Coronavirus
"ha avuto conseguenze negative sul settore. In primo luogo per
il calo della domanda nazionale ed estera ma anche per la
gestione più complessa causata dalla rimodulazione di ordini e
richieste specifiche da parte dei clienti, nonché per le
interruzioni della catena di approvvigionamento unito
all'effetto discriminatorio verso i prodotti italiani".
Ad ogni modo, viene sottolineato evidenziando l'importanza di
uno sviluppo delle infrastrutture digitali e della formazione
per poterle gestire "in questo quadro le imprese intervistate
hanno segnalato un aumento medio delle vendite on-line nella
fase successiva all'esplosione dell'emergenza prossimo al 55%
rispetto al periodo precedente. Un dato apparentemente positivo
- viene puntualizzato ancora - che però rappresenta grandi
variabili: quasi la metà ha registrato variazioni contenute
(comprese tra il -2% e il +1%) mentre all'opposto quasi 4
imprese su 10 hanno registrato aumenti elevatissimi (anche oltre
il 100%). (ANSA).