(ANSA) - BOLOGNA, 12 MAR - L'Emilia-Romagna seconda regione
italiana per esportazioni, contiene i danni della crisi
pandemica: il quarto trimestre dello scorso anno registra un
calo ridotto, dell'1,5% (rispetto al 2019), mentre più pesante è
il dato dell'intero 2020: -8,2%. È quanto emerge dai dati Istat
elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna.
Tra ottobre e dicembre 2020, nonostante la ripresa della
pandemia, le imprese sono riuscite a contenere il calo delle
esportazioni, che sono risultate pari a poco più 17 miliardi (il
13,9% dell'export nazionale). Relativamente ai settori, peggiora
l'andamento dell'export della moda (-19,4%), giù la metallurgia
(-7,8%)) e flettono i macchinari (-2,2%). Al contrario, bene i
mezzi di trasporto (+8,9%), la ceramica e vetro (+7,9%) e
l'industria del tabacco (+33%). Nel quarto trimestre l'export
regionale ha sofferto del riacutizzarsi della pandemia sui
mercati europei (-2,8%), il principale sbocco, mentre ha
beneficiato della ripresa del mercato statunitense (+7,1%) e di
quelli dell'Asia orientale (+6,6), Cina in particolare (+17%).
Per il risultato dell'intero 2020, il cui valore di poco
supera i 61 miliardi, pesano soprattutto i risultati negativi
dei macchinari e apparecchiature meccaniche (-11%), delle
industrie della moda (-18,4%) e della metallurgia e dei prodotti
in metallo (-16,6%). Risultati positivi per i prodotti
farmaceutici, con dati da boom (+26,5%). Contiene la caduta la
Germania (-5%), crolla la Spagna (-14,6%), è allineato alla
media l'andamento negli Stati Uniti (-8%), mentre l'export
riprende dall'estate in Cina (-4,4%) e riesce a crescere
nell'anno in Giappone (+2,8%). (ANSA).