(ANSA) - PALERMO, 18 FEB - Crollano le imprese individuali
nei settori strategici dell'agricoltura, costruzioni, commercio
e ristorazione nel territorio di Palermo ed Enna. Nell'anno
della pandemia, pur con un saldo positivo complessivo di 578
imprese, non può passare inosservato che alcuni settori hanno
sofferto più degli altri.
Da dati elaborati dalla Camera di commercio di Palermo ed Enna
il 2020 si è chiuso con un totale di 113.994 registrazioni,
5.366 nuove iscrizioni e 4.788 cessazioni. In generale, infatti,
le imprese hanno resistito all'onda d'urto della pandemia, con
alcune eccezioni che riguardano settori vitali e trainanti.
Nel mondo dell'agricoltura, per esempio, a fronte di 13.407
registrazioni ci sono state 347 iscrizioni e 552 cessazioni, per
un saldo negativo di 205 imprese individuali. Il divario è
ancora più evidente nel commercio al dettaglio (477 iscrizioni e
1.122 cessazioni: -645 imprese) e nella ristorazione (97
iscrizioni e 314 cessazioni: -217 imprese).
Analizzando i dati, emerge pure che a far pendere l'ago della
bilancia verso il saldo positivo totale dell'anno (+578) è stato
il peso delle imprese "non classificate", che a Palermo ed Enna
sono lo zoccolo duro di quelle individuali e raggiungono quota
4.409 registrate, 1378 iscrizioni e 350 cessazioni: +1.028. Sono
aziende attive nei fatti, ma che ancora non hanno dichiarato
l'inizio dell'attività e il settore di appartenenza.
Informazioni che saranno note soltanto dopo diversi mesi. Resta
il fatto che questo grande numero di iscrizioni potrebbe
rivelarsi soltanto un cumulo di partite Iva aperte e di
iscrizioni al sistema camerale senza una vera volontà di fare
impresa.
"Sono dati che ci consegnano una leggera fiducia in alcuni
settori, mentre in altre categorie la situazione rimane
preoccupante - dice Nunzio Reina, vicepresidente della Camera di
commercio di Palermo ed Enna - E' un momento difficile e servono
maggiori tutele per le imprese. I conti si faranno alla fine di
febbraio, nel mese in cui le cessazioni possono raggiungere il
tetto massimo, perché chi chiude la posizione ad inizio anno non
deve pagare i diritti camerali e le tasse del 2021". (ANSA).