(ANSA) - PISA, 11 FEB - Sono 5.660 le assunzioni previste
dalle imprese con dipendenti che operano in provincia di Pisa
nei primi tre mesi del 2021: un valore in netto calo (2mila
contratti in meno) rispetto allo stesso periodo del 2020 quando
gli ingressi furono 7.700. Calo anche per le imprese che
intendono assumere: nei primi tre mesi
del 2021 la quota percentuale si assesta al 15,4% (erano il
21,5% nel 2020). Lo rivela l'analisi della Camera di commercio
di Pisa sui dati provinciali del Sistema informativo Excelsior,
realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal, e
relativo al primo trimestre dell'anno.
L'unico settore che fa registrare una crescita è quello
dell'edilizia con 90 ingressi in più rispetto al 2020 (+17%),
mentre crolla la domanda di lavoro nel manifatturiero (-45%),
nel turismo (-43,1%) e nel commercio (-25,9%) e aumenta il gap
tra domanda e offerta: il 37% dei posti offerti risulta
difficile da coprire (era il 33% nel primo trimestre 2020). "La
pandemia - commenta il commissario straordinario della Ccia di
Pisa, Valter Tamburini - ha innescato un circolo vizioso:
riduzione dei consumi-riduzione della domanda di lavoro che è
necessario fermare e per farlo è indispensabile riavviare quanto
prima il motore degli investimenti. A questo proposito il
programma Next Generation Eu e il collegato Piano nazionale di
ripresa e resilienza rappresentano un'occasione che l'Italia non
può fallire. Due dei tre assi strategici del Piano,
digitalizzazione-innovazione e transizione ecologica, coincidono
con le linee d'azione della Camera di commercio". Per Tamburini,
"il nostro impegno sarà quindi, assieme alla Fondazione Iis,
quello di sostenere la transizione delle imprese verso la
digitalizzazione e l'economia circolare attraverso appositi
bandi con i quali metteremo a disposizione contributi finanziari
e specifici percorsi di formazione che sono già operativi".
(ANSA).