(ANSA) - PERUGIA, 11 FEB - "Le donne imprenditrici stanno
pagando il conto più salato della crisi innescata dal Covid 19.
E proprio per questo, ora più che mai, il tema dell'impresa
femminile va rimesso al centro". Così Giorgio Mencaroni,
presidente della Camera di commercio dell'Umbria, ha commentato
i risultati di una indagine realizzata da Infocamere sulla
evoluzione della componente femminile dell'imprenditoria umbra.
La fotografia che esce dall'indagine Infocamere - spiega una
nota dell'ente camerale - rimanda a una emergenza pandemica che
frena la crescita delle imprese femminili umbre, ma non
l'annulla, limitandone la flessione a - 0,23%.
Al 31 dicembre 2020 lo stock delle imprese femminili in Umbria
si attesta a 23.402 unità, con un tasso di femminilizzazione al
24,84%, tra i più alti d'Italia, dietro soltanto a Molise,
Basilicata e Abruzzo.
Nell'anno della pandemia, in Umbria sono nate 1.143 imprese con
una donna al comando: l'arretramento è pesante - 16,8%, rispetto
al 2019.
Molto positivo, al contrario, il dato delle cessazioni,
diminuite del 12,2%.
Pesante l'impatto dell'emergenza sanitaria sulle imprese
femminili di giovani donne under 35, che perdono in un anno 162
imprese, su un totale al 31 dicembre 2020 di 2.260 unità.
Il presidente della Camera di Commercio dell'Umbria Giorgio
Mencaroni, indica con chiarezza quali azioni servono realmente
per sostenere la componente femminile del mondo imprenditoriale:
"Garantire un rafforzamento degli incentivi alle imprese, in cui
ai tradizionali contributi per le Pmi a guida femminile si
devono affiancare strumenti di finanziamento per le startup".
"Frenate dalla pandemia nella voglia di mettersi in proprio, le
donne d'impresa - proasegue - mostrano una maggior necessità di
supporto economico e finanziario. Dunque hanno bisogno di un
migliore accesso al credito. E ancora, assistenza alle imprese,
con il sostegno a incubatori e acceleratori specializzati,
luoghi nei quali la donna che decide di avviare un'impresa trovi
aiuto, competenze, indicazioni."
L'analisi su base provinciale evidenzia un migliore tasso di
femminilizzazione in provincia di Terni, 26,39%, contro il
24,37% registrato in provincia di Perugia.
In valore assoluto al 31 dicembre 2020 lo stock delle imprese
rosa a Perugia è di 17.607, in calo dello 0,17% su un anno fa.
In provincia di Terni si registra un calo più grave dello 0,40%,
con uno stock che raggiunge quota 5.795. (ANSA).