(ANSA) - BARI, 24 NOV - Una maggior necessità di supporto
economico e finanziario e una minore fiducia rispetto agli
uomini su un rapido rientro alla produttività pre Covid. E'
quanto emerge, informa una nota della Camera di commercio di
Bari, dalle più recenti analisi realizzate nell'ambito del
Rapporto nazionale Impresa in genere di Unioncamere, diffuso in
vista della Giornata internazionale contro la violenza di
genere, che ricorre domani 25 novembre. Dopo anni in cui in ogni
trimestre le imprese femminili segnavano crescite superiori alle
imprese maschili - evidenzia la nota - tra aprile e settembre
questa maggiore velocità a livello nazionale si è praticamente
annullata.
"In terra di Bari le imprese femminili hanno tenuto -
afferma Raffaella Altamura, presidente del Comitato per
l'Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Bari -
nel 2018 erano 27.842, nel 2019 27.486, nel primo semestre del
2020 sono 27.508. Abbiano dovuto subire la crisi, la contrazione
dei consumi, ma anche barcamenarci nella complessa gestione dei
tempi di vita, fra famiglia e lavoro. In occasione del 25
novembre dobbiamo ricordare che, attraverso l'indipendenza
economica, a volte si riescono a superare ostacoli che in altri
tempi sembravano insuperabili. Ricordiamo che in Camera di
commercio c'è una panchina rossa, a perenne memoria di queste
considerazioni". "Anche in quest'ottica - prosegue - le imprese
femminili vanno sostenute e la proposta di legge per un Fondo
per l'imprenditoria femminile è un tassello di questa strategia,
che deve vedere investimenti nelle infrastrutture sociali, la
riforma del congedo di paternità, la parità salariale. L'accesso
al credito per le donne che scelgono di fare impresa è difficile
come dimostra l'indagine di Unioncamere, ma ancora più
complicata è la persistenza di una visione ancora troppo
maschile dell'attività imprenditoriale".
"Almeno metà delle risorse rese disponibili dal Next
Generation EU - conclude la Altamura - è vincolata al
superamento del 'gender gap'. Il mondo della scuola può fare
molto in tal senso e il resto devono farlo le politiche
governative". (ANSA).