(ANSA) - BOLOGNA, 18 MAG - Sarà del 10% la flessione del
fatturato dell'intero anno 2020 per le imprese
del'Emilia-Romagna.
Secondo le previsioni elaborate nel mese di maggio dal Centro
studi Unioncamere regionale, la stima non tiene conto delle
misure a sostegno dell'economia predisposte a livello regionale,
nazionale ed europeo, e va dunque interpretata come l'effetto
del Covid-19 sull'economia in assenza di interventi correttivi.
Differente l'impatto della pandemia sulle attività
economiche: in forte flessione, superiore al 40%, i comparti
maggiormente legati all'industria turistica, cali compresi tra
il 10 e il 20% per alcune attività connesse alla cura delle
persone e del commercio. Manifatturiero e Costruzioni
presentano diminuzioni nell'ordine del 10-15%, tengono e in
alcuni casi crescono i settori appartenenti alla filiera
sanitaria - anche nella sua componente manifatturiera - e
dell'agroalimentare.
In termini assoluti le imprese emiliano-romagnole
registreranno un calo del fatturato di oltre 37 miliardi.
Il 35% delle aziende dell'Emilia-Romagna nel 2020 dovrà fare
ricorso a liquidità aggiuntiva per sostenere i costi, il
fabbisogno di liquidità occorrente a queste imprese ammonterà a
quasi 5 miliardi, il 6% del fatturato. Nel settore dell'alloggio
e della ristorazione la quasi totalità delle imprese necessiterà
di liquidità aggiuntiva.
Secondo Alberto Zambianchi, presidente di Unioncamere
Emilia-Romagna ci si trova di fronte "ad una situazione mai
vista prima, che anche i più aggiornati scenari previsionali
faticano a valutare. Purtroppo, gli effetti negativi della
recessione - sottolinea - saranno direttamente correlati alla
durata reale dell'emergenza sanitaria. Occorre attivare le
'misure di convivenza' migliori possibili, in quanto tale
situazione non sarà risolvibile in tempi brevi. La crisi
colpisce tutte le tipologie di imprese, ma è più profonda per le
piccole, per i territori a vocazione turistica e con una più
forte presenza di aziende artigiane ed 'export-oriented'. Il
comparto che pagherà il prezzo più alto è il Turismo, che nel
2019 in Emilia-Romagna valeva circa il 12,5% del valore aggiunto
complessivo regionale. Il Turismo merita risorse importanti e
dedicate".
"Le Camere di Commercio dell'Emilia-Romagna - sottolinea
Zambianchi - hanno intensificato il supporto alle imprese, anche
con modalità organizzative diverse, grazie alla digitalizzazione
dei processi e il potenziamento dei servizi 'da remoto' e lo
smart working e ad oggi hanno promosso iniziative a sostegno
della ripartenza delle imprese per oltre 25 milioni, quasi tutti
erogati a fondo perduto". (ANSA).